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Ftse Mib: nessun segnale positivo all'orizzonte. Cosa fare ora?

Situazione difficile per Piazza Affari, ancora di più se si guarda alla chiusura di venerdì scorso. Quali considerazioni e previsioni fare al riguardo? Risponde Antonio Landolfi Trader Master presso la Trading Room Academy

Il mercato italiano non ha chiuso in bellezza la settimana, i timori hanno radici profonde. Cosa sta succedendo?

Aggrappati ai 15760…questo potrebbe essere il compendio di un report che non avrei mai voluto scrivere per l’alta probabilità di essere smentito, ma soprattutto perché non sembrano palesarsi in alcun modo segnali positivi per il nostro mercato; non essere riuscito ad attaccare in queste 2 settimane neanche la resistenza di 17500 e la successiva rottura in gap del supporto di 16960, hanno dato forza propulsiva al ribasso. In normali condizioni di analisi tecnica sarebbe facile prevedere un possibile punto di arrivo ottimale per il rimbalzo in area 15765, grazie alla possibile divergenza che si sta evidenziando, ma purtroppo mai come in questo caso possibile non vuol dire affatto probabile. Se a tutto ciò aggiungiamo l’incerta situazione negli Stati Uniti dovuta agli attentati di ieri che non solo generano incertezza, ma potrebbero favorire un vantaggio nei sondaggi elettorali del candidato repubblicano Trump, sicuramente il candidato maggiormente inviso alla grande finanza di Wall Street. E se tutto questo fa sì che anche quella che fino ad adesso era la vera ciambella di salvataggio dei mercati viene a mancare, diventa allora molto difficile suggerire dei livelli di supporto certi per un mercato debole come il nostro. Suggerisco pertanto di provare dei long solo al livello maggiormente affidabile di 15430 del future sull’indice, con lo stop stretto di 15230, stop necessario nonostante sia estremamente ravvicinato il supporto più importante rappresentato dal minimo di periodo di 14990. Ovviamente, salvo improbabili sconvolgimenti, meglio la vendita sulle resistenze di 16520 e soprattutto di area 16950-17050 che molto difficilmente sarà superata. In caso di vendita lo stop è 17270 per target 16200.

La pessima impostazione di tutto il listino è fin troppo evidente sui titoli dove soltanto 2 hanno un grafico degno di nota per un buy che comunque presenta un alto rischio: meritano un buy Campari (Milano: CPR.MI - notizie) su un ritracciamento a 8,98, stop 8,86, target 9,46 e soprattutto Diasorin (EUREX: 3242311.EX - notizie) che ha buy di breve a 55,70, stop 54,60, target 59,8 e un buy di lungo scolpito sui muri a 51,50, stop 49,75 e stesso target di 59,8. Ovviamente si sprecano i titoli in area di sell fra cui quasi tutti i bancari.

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Volendosi focalizzare sull'indice europeo per eccellenza, il Dax, quale situazione si sta creando?

Non dissimile dal nostro future l’impostazione di quello tedesco sull’indice DAX30 che, pur vantando un maggior numero di supporti importanti, è indirizzato verso l’area di 10050-9980 dove si decideranno le sorti di medio di tale future. Su quest’ultimo potrebbero influire anche i risultati elettorali di ieri di Berlino, per cui un vero buy è più sotto, a 9760, con stop stretto 9660 e target 10050. Ovviamente più ostica da superare appare la resistenza di 10490-10520 che sarà ottima per essere shortata come da freccia sul grafico in figura. Quindi sell 10520, stop 10580, target 9740.

I titoli su questo indice, al pari di quello italiano, si riducono al massimo ad un paio ed esattamente l’inossidabile Adidas (Londra: 0OLD.L - notizie) buy 134,2, stop 131,90, target 147 e Bayer (Londra: 0P6S.L - notizie) buy 77,8, stop 75, target 100,50. Su questo listino sono molteplici al contrario i titoli dai quali tenersi alla larga e segnatamente: BASF, BMW (EUREX: BMWE.EX - notizie) , DAIMLER (Londra: 0NXX.L - notizie) , Deutsche Boerse (Londra: 0H3T.L - notizie) e Deutsche Post (Londra: 0H3Q.L - notizie) .

Si era detto di Trump e delle elezioni statunitensi, tra le più incerte dell'ultimo periodo. Un'incertezza che si rifletterà anche sui listini made in Usa?

Come già anticipato è difficile prevedere i movimenti più prossimi del future sul principale indice mondiale S&P500 anche alla luce della riunione della Fed di mercoledì che in ogni caso genererà un’elevata volatilità. Penso che dovrebbe di nuovo essere messo alla prova il fondamentale supporto di 2094 e dalla successiva reazione si potranno capire i movimenti futuri, mentre 2178 sarà difficilmente superato al rialzo (anzi tale livello si presenta come un ottimale livello di short con stop i precedenti massimi assoluti). Il consiglio è di non operare al rialzo sul future, ma eventualmente sui titoli più forti e segnatamente: Amazon buy 720, stop 708, target 780; Alibaba buy 94,30, stop 92, target 106; Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) buy 118,50, stop 116, target 126. Attenzione al titolo Tesla in caso di rottura di 184 e tenersi per adesso lontani dal titolo Oracle (Hannover: ORC.HA - notizie) .

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