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Ftse Mib pecora nera in Europa (-2,4%): attese per la settimana

Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it .

L’indice Ftse Mib ha provato ad allungare il passo al di sopra dei 17.000 punti ma non è riuscito nel suo intento, fermandosi sui valori del close dell’ottava precedente. Si attende nuovi progressi nelle prossime sedute?

Come enunciato nella scorsa intervista, l'indice Ftse Mib, subito dopo il superamento dei 17mila punti, doveva affrontare e chiudere sopra la resistenza settimanale, attualmente a 17.230 circa, mentre invece lo ha fatto nelle sedute giornaliere senza confermare nella chiusura di ottava, rimanendo quindi in bilico e nell'indecisione.

Abbiamo infatti un quadro relativamente complesso perché non univoco, con il grafico mensile dominato dall’incrocio ribassista delle medie a 12 e 50 periodi, un settimanale come scritto sopra incerto, visto il macd positivo ma la tenuta della media a 24 periodi e infine un giornaliero rialzista, con due importanti supporti inferiori.

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Guardando a quest’ultimo, per le prossime sedute è importante la tenuta delle medie a 100 e 12 periodi, tra 17100 e 17020 punti, pena un ulteriore ribasso su quella a 24 periodi, attualmente a 16870 circa, la cui perdita provocherà un ulteriore discesa a 16640 ed eventuali accelerazioni ribassiste sui minimi precedenti, tra 16400 e 15980 circa.

Viceversa, per una ripresa del trend rialzista, è necessaria la rottura dei massimi della scorsa settimana sopra 17.400 punti, con risalita verso 17700-17970 e la resistenza importante della media giornaliera a 200 periodi a 18080 circa.

Tra i bancari venerdì scorso Ubi Banca si è fermato sulla parità, mentre ha perso terreno Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Ubi Banca come quasi tutti i titoli bancari è crollata in maniera esagerata ed in seguito è riuscita a dare vita ad una inversione rialzista, vanificata dalla nuova fase calante, con attuale timido rimbalzo tecnico.
Infatti dopo il testa e spalla rialzista da manuale dell’analisi tecnica sopra i 4 euro, il titolo ha formato una serie di massimi tra 7.735-7.70 e 7.825-7.88 euro, con decisa discesa trasformatasi in crollo sino al recente minimo relativo a 2.168 euro, con attuale timido rimbalzo tecnico a 2.54-2.48circa.
Entrare con una piccola quota solo sopra 2.55 euro da accumulare a 2.44-2.38 euro, con stop sotto 2.28 euro e profitto a 2.90-3.05 euro.

Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha effettuato anch’essa, come la stragrande maggioranza delle sorelle bancarie, una discesa libera che poi si è tramutata in slavina, con interessante inversione rialzista, nuova forte discesa e attuale tentativo di rimbalzo tecnico.

Sul doppio massimo decrescente di luglio 2015 a 8.645 euro il titolo ha infatti effettuato un nuovo crollo, col recente doppio minimo poco sopra i 2.50 euro, con attuale ripresina verso 3.88-3.50 circa. Entrare con una quota sopra 3.90 da accumulare a 3.50-3.40 con stop sotto 3.20 euro e profitto a 4.40-4.70 euro.

Nel settore del lusso qual è il suo giudizio su due temi come Salvatore Ferragamo e Luxottica? Quali sono i livelli da seguire per entrambi?

Salvatore Ferragamo dopo un esordio attendista e laterale ha incominciato un trend rialzista da manuale dell’analisi tecnica, con minimi e massimi sempre crescenti, seguiti dalla recente correzione e dall’attuale fase di ripresa.
Sul doppio massimo decrescente a 32.55-30.50 circa del 2015 ha infatti intrapreso una decisa fase di ribasso, con tenuta di 17.20 euro ed attuale risalita verso 22.20-21.75 euro circa. Entrare con una piccola quota sopra 22.30 euro, da accumulare a 21.50-20.70 euro, con stop sotto 19.70 euro e profitto a 25-27 euro.

Luxottica stava regalando uno spettacolare e duraturo trend ascendente da manuale dell’analisi tecnica, con massimi e minimi crescenti, ma come Icaro è volata troppo alta vicino al sole e ora si sta scottando con una bella discesa. Dopo il doppio massimo decrescente a 67.80-65.90 ha infatti intrapreso la recente fase ribassista, con attuale movimento laterale tra 42-44 circa, in attesa di un nuovo movimento direzionale. Entrare con una piccola quota sopra 43.70 euro, accumulare a 42.80 euro, con stop sotto 41.80 euro e profit a 50-52.50 euro.

Visto il recente andamento dei prezzi del petrolio quali strategie ci può suggerire per due protagonisti del settore oil quali ENI e Saipem?

Eni ha un andamento laterale di medio lungo periodo, ampio e ottimale per i trader, molto meno per gli investitori accumulatori. Il titolo è recentemente in fase ribassista con attuale tentativo di rimbalzo. Il quadro generale ci dipinge infatti un titolo oscillante tra 12 e 18.70 euro, con false rotture prima rialzista a 20.40 circa nel 2014 e poi ribassista a 11 circa a febbraio 2016, con attuale ripresina tra 14.90 e 13.80 circa. Entrare sopra 14.05 euro con una quota, accumulo a 13.60 euro, stop sotto 12.90 e profit tra 16.10 e 16.90 euro.

Saipem è stata protagonista di un rialzo percentualmente molto redditizio che ha visto il titolo quasi quadruplicare il proprio valore in pochi anni, per poi crollare in maniera tragica, tra notizie societarie molto negative e aumento di capitale con relativa rettifica del prezzo.

Dalla mancata rottura dei 5 euro sui massimi del 2012 abbiamo assistito ad un massacro che ha visto solo recentemente il formarsi di una base in area 0.2828-0.30 euro, con attuale fase di rimbalzo laterale tra 0.45 e 0.34 circa, attualmente compresso tra 0.39 e 0.424 e quindi in attesa di un forte movimento direzionale, in un senso o nell’altro. Entrare con una piccola quota sopra 0.4250 euro, da accumulare a 0.41-0.4030 e 0.39 con stop sotto 0.37 euro e profit tra 0.48 e 0.51 euro.

In caso di ulteriori recuperi del mercato, quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve?

Monitoriamo con attenzione: BCA POP MILANO, FINECOBANK, MONCLER.

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