Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.523,93
    +20,24 (+0,05%)
     
  • Nasdaq

    15.751,48
    +54,84 (+0,35%)
     
  • Nikkei 225

    38.460,08
    +907,92 (+2,42%)
     
  • EUR/USD

    1,0697
    -0,0007 (-0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.646,93
    -1.790,85 (-2,87%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.405,64
    -18,46 (-1,30%)
     
  • HANG SENG

    17.201,27
    +372,34 (+2,21%)
     
  • S&P 500

    5.079,24
    +8,69 (+0,17%)
     

Ftse Mib spinto dalle banche, ma i dubbi sul settore restano

Dopo aver accusato la peggiore performance ieri in Europa, quest'oggi Piazza Affari si riscatta, mettendo a segno un bel recupero, trainato soprattutto dai titoli del settore bancario. In cima alla lista troviamo Banca Monte Paschi e Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) con un rally del 5%, seguiti da Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che avanza del 4,87%, mentre Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) crescono tutti del 3,75%. In ascesa del 2,92% Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , mentre resta un po' più indietro Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) che pure sale dell'1,92%.
I titoli del comparto risalgono la china grazie ad una serie di ricoperture dopo lo scivolone di ieri, alimentato a sua volta da alcune prese di profitto dopo i recenti progressi.

Atlante non basta per sanare i problemi delle banche

L'annuncio relativo alla creazione del fondo Atlante ha infatti riportato gli acquisti sui titoli del comparto. Il mercato ha accolto con favore questa novità che porta con sè anche alcune incertezze, come segnalato dagli analisti di Morgan Stanley (Xetra: 885836 - notizie) .
Gli esperti ritengono infatti che il fondo Atlante potrebbe ridurre il rischio di breve relativo al fallimento delle banche, ma di fatto non risolve del tutto il problema dei crediti non performanti, senza dimenticare che di fatto non è sufficiente per affrontare tutti i timori che aleggiano ad esempio su Banca Monte Paschi. Alla luce di ciò la banca americana ritiene che una riforma più efficace sulla legge fallimentare sia cruciale per il caso di investimento.

Attesa per il decreto del Governo su tempi di recupero dei Npl

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Intanto l'attenzione è rivolta alla riunione del Consiglio dei Ministri in agenda per domani, visto che in tale occasione si potrebbe discutere il decreto finalizzato a ridurre i tempi delle procedure di recupero sui crediti deteriorati.
Secondo gli analisti di Mediobanca le nuove misure da approvare dovrebbe avere un valore retroattivo e quindi riguardare il recupero dei non performing loan creati anche nel periodo 2011-2014.

Per gli esperti il mercato guarderà con molta attenzione alla credibilità nell'accelerazione di questo processo. Per Mediobanca il decreto rappresenta un elemento chiave per incrementare il valore netto contabile delle sofferenze e al contempo per ridurre la distanza tra valore di libro e prezzo di cessione.

Gli effetti attesi dalla rimozione dei crediti non performanti

Scetticismo viene espresso dai colleghi di Bernstein i quali, ricordando che la rimozione dei crediti non performanti dal sistema bancario italiano sia una delle priorità del nostro Governo e della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) , credono che il risultato inevitabile sarà una vendita da parte degli istituti di credito dei crediti deteriorati a livelli ben inferiori al book value, con conseguente ricapitalizzazione in caso di necessità.

A detta di Bernstein inoltre bisognerà tenere conto delle ricadute negative che si avranno sul net interest income delle banche nel momento in cui i non performing loan saranno rimossi dai loro bilanci.
Secondo gli analisti l'impatto maggiore si avrà su Banca Monte Paschi, Creval, Banco Popolare, Banca Popolare di Vicenza e Banca Carige (Dusseldorf: -BJ51.DU - notizie) , visto che il loro net interest income è costituito per oltre il 20% da interessi maturati sui crediti in sofferenza.

Più contenute le ricadute su altri gruppi come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Milano, visto che in tal caso gli interessi maturati sui non performing loan si attesta ad un livello del 10% o anche più basso.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online