Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 49 minutes
  • Dow Jones

    38.503,69
    +263,71 (+0,69%)
     
  • Nasdaq

    15.696,64
    +245,33 (+1,59%)
     
  • Nikkei 225

    38.414,44
    +862,28 (+2,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0704
    0,0000 (-0,00%)
     
  • Bitcoin EUR

    62.276,42
    +8,67 (+0,01%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.417,39
    -6,71 (-0,47%)
     
  • HANG SENG

    17.183,97
    +355,04 (+2,11%)
     
  • S&P 500

    5.070,55
    +59,95 (+1,20%)
     

Il Ftse Mib supera i 20mila punti: ecco di chi è il merito

Le borse riprendono fiato dopo le elezioni in Olanda e soprattutto dopo le parole di Janet Yellen. In entrambi i casi si è trattato di rassicuranti conferme: per l’Olanda la vittoria dell’europeista Mark Rutte con un risultato superiore alle attese (33 seggi contro i 31 delle previsioni anche se il conto rispetto al risultato di 5 anni fa è pur sempre in passivo di 8 seggi), per la Fed il rialzo dei tassi arrivati ora ad un range tra lo 0,75% e l’1% come ampiamente scontato dagli analisti.

Il ruolo delle banche centrali

Intanto archiviata la pratica Fed, l’attenzione si sposta sulla Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) con i dati dell’inflazione che potrebbero fornire ottimi argomenti a chi chiede a Draghi un’inversione di marcia: in tal caso, però, la risposta potrebbe arrivare proprio dai numeri. Infatti se le proiezioni parlano di un target del 2% ormai prossimo, quelli alla voce core, non vanno oltre lo 0.9%. Sullo sfondo anche le prossime comunicazioni della BoE (Shenzhen: 000725.SZ - notizie) che, visto il processo della Brexit in avviamento, non dovrebbe cambiare le proprie decisioni di politica monetaria per almeno i prossimi due anni. Da parte sua anche la BoJ ha confermato con 7 voti favorevoli e solo 2 contrari, lo status quo (tasso di interesse a breve termine a -0,1% e acquisti di titoli di Stato giapponesi per circa 80.000 miliardi di yen pari a 705 miliardi di dollari). Una scelta dettata anche dal fatto che uno yen debole sta aiutando Tokyo a cercare di migliorare la situazione di stallo ormai trentennale. Differente, invece, la politica della banca centrale cine se che ha deciso per una stretta a 0,1% sui prestiti a breve termine.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo i mercati europei hanno deciso di partire col turbo già dalle prime battute della mattina con le borse ben intonate al rialzo. Alle 13 il Ftse Mib festeggiava con un +1,66% superando la soglia dei 20mila punti ed arrivando a un saldo di 20.103. A dare manforte anche il Dax a +0,84%, il Ftse 100 a +0,93% e il Cac40 a +0,64%.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

La questione politica

Ma la buona notizia arriva in parallelo anche per le possibili, temute, conseguenze di un’avanzata del partito delle Libertà in Olanda: in queste elezioni, infatti, la paura riguardava non tanto il risultato in sè (difficile che si riuscisse a vedere il partito antislamico al potere) quanto l’erosione che la sua propaganda avrebbe potuto creare alla base degli altri partiti tradizionali. Ebbene anche in questo caso il pericolo è stato scampato dal momento che il risultato finale per Geert Wilders non è andato oltre i 20 seggi, ben al di sotto dei 25 che le alcune proiezioni gli assegnavano alla vigilia del voto. Un pericolo che già da ieri si temeva potesse irradiarsi con il classico effetto domino, alle nazioni più deboli, quella Francia e, soprattutto, quell’Italia, che costituiscono l’anello debole di una catena che, periodicamente, rischia di diventare sempre più fragile. Nello specifico, le prime conseguenze a livello internazionale, del voto olandese, si stanno osservando in queste ore sullo spread tra Parigi e Berlino, al di sotto dei 60 punti per la prima volta da gennaio, una contrazione che è anche la dimostrazione di un rasserenamento dei mercati. Ma se i dubbi sono stati fugati per Amsterdam sul breve periodo, non lo sono per l’Europa intera sul lungo.

Il possibile caos francese

Da Parigi, infatti, la tempesta giudiziaria che sta colpendo i candidati all’Eliseo lascia poche speranze alla serenità. Da una parte, infatti, il rappresentante del centrodestra, François Fillon si trova al centro del cosiddetto Penelopegate con l’accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici a causa di incarichi potenzialmente fittizi, dati a moglie e figli, mentre il centrista Emmanuel Macron potrebbe vedere aperta a suo carico un’indagine preliminare con l’ipotesi di reato per favoritismo, associazione a delinquere e occultamento di favoritismo in occasione di un suo viaggio a Las Vegas come ministro dell’economia, durante il quale potrebbe aver favorito per alcuni appalti, un’azienda, la società francese Havas (Londra: 0MGT.L - notizie) . Da parte sua, intanto Marine Le Pen (Other OTC: PENC - notizie) , rappresentante di estrema destra con il Fonte Nazionale, non è esente da accuse, questa volta da parte del Parlamento europeo sulle irregolarità riguardanti 20 assistenti del gruppo a Strasburgo e Bruxelles registrati come funzionari di partito ma che però hanno ricevuto salari e rimborsi senza averne il diritto.

Un'altra tegola dalla Grecia?

Il tutto mentre un’ennesima tegola potrebbe arrivare dalla Grecia: voci non confermate farebbero rimbalzare l’ipotesi di elezioni anticipate per Atene: la comunicazione ufficiale dovrebbe arrivare tra oggi e domani dallo stesso premier Alexis Tsipras il quale ha annunciato una conferenza stampa per le prossime ore. La penisola ellenica in queste settimane si trova a dover combattere un’altra guerra contro le imposizioni della Troika e le esigenze dei creditori per l’ultima tranche del piano di salvataggio che non solo non è ancora concluso ma che, a differenza degli altri (tutti altrettanto inutili) è sottoposto a periodiche revisioni da parte degli inviati della Troika sulle varie riforme chieste al governo greco. L’ultima in ordine di tempo è quella più difficile da raggiungere e la prima ad essere stata procrastinata: la riforma del mercato del lavoro e del sistema previdenziale. Tutti i provvedimenti finora presi non sono serviti ad evitare un debito pubblico che nel 2015 si è attestato al 179% del Pil

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online