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Ftse Mib sotto tiro (-2,8%). Blue chips da salvare e da evitare

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of business development per AFX Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

L'indice Ftse Mib continua ad essere vessato dalle vendite, spingendosi ad un passo dall'area dei 16.000 punti. Come valuta l'attuale situazione del mercato e quali sono le sue previsioni nel breve?

La reazione degli investitori agli stress test sulle banche, non solo italiane, ma europee in generale, è molto negativa. Gli istituti di credito italiani hanno superato l'esame della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) con l'unica eccezione di Banca Monte Paschi che dovrà procedere ad un aumento di capitale e ad attingere risorse dal fondo Atlante.

Anche Unicredit probabilmente dovrà ricapitalizzare visto che la banca è piena di non performing loan, diversamente da Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che ha una minore esposizione in tal senso.
Nei prossimi mesi il settore bancario sarà ancora il driver di Piazza Affari dove il Ftse Mib nel breve potrebbe scendere verso i 15.800 punti prima e i 15.500 punti in seguito.

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Il nostro mercato scende con gli indici americani sui massimi storici, ma perde terreno anche il Dax30 che è ormai a oltre -3% da inizio anno, di sicuro una performance decisamente migliore rispetto a quella del Ftse Mib che perde il 25% rispetto alla fine del 2015.

Per l'indice Ftse Mib è molto facile che si scenda verso i 15.800 e i 15.500 punti e sarà cruciale la tenuta di area 15.000, corrispondente ai minimi dell'anno, perchè sotto questo livello non ci sono altri sostegni degni di nota prima dei minimi storici in area 12.200/12.300 toccati a marzo 2009.
Al momento non sarei compratore sul mercato italiano e in generale sulle Borse europee, mentre in America potremmo assistere ad uno storno, ma è anche vero che Wall Street è sempre l'ultimo a mollare.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario non si salva nessun titolo a Piazza Affari?

E' impostato meno peggio degli altri Intesa Sanpaolo che mi dispiace meno di altri nomi a Piazza Affari. Il titolo è comunque inserito in un canale discendente pesantissimo, ma se dovessi comprare una banca punterei su Intesa Sanpaolo.

Lo shopping si può avviare già sui prezzi attuali con primo obiettivo a 2 euro e in seguito a 2,2/2,4 euro. Il movimento sarà da leggere in ottica di rimbalzo e in caso di raggiungimento dei 2,2/2,24 euro potrebbe anche cambiare un po' il quadro generale di Intesa Sanpaolo.

Nel settore bancario, per quanto differente dagli altri, Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) è venduto meno rispetto ad altri temi del comparto. Personalmente non seguo molto questo titolo, ma potrebbe essere interessante, pur tenendo presente che il potenziale upside non sarebbe elevatissimo rispetto ad altre banche acquistate a buon prezzo.

STM sta tornando indietro dopo i recenti progressi, pur mantenendosi al di sopra di area 6 euro. Cosa può dirci in merito a questo titolo?

STM come molti tecnologici sta riprendendo un po' fiato dopo aver performato molto nel mese di luglio. I dati del gruppo sono stati buoni e l'outlook sta migliorando un po' per tutto il settore dei semiconduttori e dei tecnologici in generale.
Consideriamo che il titolo al momento si trova sui valori di inizio anno e questo è un aspetto da non trascurare. STM è interessante e si potrà valutare un acquisto in area 6 euro in caso di prosecuzione dello storno.

La flessione dei prezzi del petrolio sta penalizzando tanto ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) quanto Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) . Quali sono le sue previsioni per questi due titoli e quali strategie ci suggerisce?

Il petrolio tecnicamente è andato in bear market perchè ha perso più del 20% nell'ultimo mese ed è sceso da 52 a 40 dollari al barile. Le quotazioni dell'oro nero potrebbero ancora scendere verso i 37-35 dollari, ma non credo molto oltre.
Sicuramente lascerei perdere Saipem per tutte le problematiche legate alla società, mentre ENI potrebbe essere interessante ai prezzi attuali.

Il titolo è più solido e ha un business più diversificato rispetto a Saipem, ricordando che ENI non è mai crollato pesantemente. I corsi sono scesi a 11 euro quando il petrolio è arrivato a 27 dollari a febbraio, salvo poi recuperare.
ENI sarebbe in ogni caso più adatto ad un investimento di medio-lungo termine piuttosto che ad un trading di breve, a meno che il petrolio non rimbalzi ma ritengo questa ipotesi poco probabile al momento.

Cosa può dirci in merito al forte calo che sta interessando Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) ?

Mediaset ha subito un crollo per via del mancato accordo con Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) e ora da inizio anno cede circa il 30%. Il titolo ha perso ora appeal speculativo e ha rotto i minimi dell'anno con volumi violenti, motivo per cui starei alla larga da Mediaset al momento.

Ci sono altri temi che vuole segnalarci prima di salutarci?

A livello di quadro intermarket mentre l'euro-dollaro si conferma un non-trade, come già segnalato la scorsa settimana, stiamo assistendo ad un apprezzamento dello yen.
Per la sterlina segnalo che è stato raggiunto il massimo storico di open interest short dal 1992 e questo è un segnale chiaramente ribassista. La divisa inglese non ha finito di scendere e ora si guarda alla riunione della Bank of England che dovrebbe tagliare i tassi di interesse dello 0,25%.
Questo insieme ad altre notizie negative mi inducono a credere che non sia un buon momento per tenere in portafoglio la sterlina.

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