Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    39.820,47
    +60,39 (+0,15%)
     
  • Nasdaq

    16.398,70
    -0,82 (-0,01%)
     
  • Nikkei 225

    40.168,07
    -594,66 (-1,46%)
     
  • EUR/USD

    1,0787
    -0,0042 (-0,39%)
     
  • Bitcoin EUR

    65.590,88
    +1.800,70 (+2,82%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • S&P 500

    5.259,91
    +11,42 (+0,22%)
     

Ftse Mib verso aumento di volatilità. I titoli della settimana

Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it .

L’indice Ftse Mib continua a mantenersi a poca distanza dai 16.500 punti, manifestando comunque un’incertezza di fondo. Quale evoluzione si aspetta per le prossime sedute?

Con un’altra settimana laterale, testimoniata da un’apertura e una chiusura vicine, si conferma un autunno ancora incerto a Piazza Affari.

Il grafico mensile conferma al momento un ottobre “schiacciato” nella parte bassa del movimento laterale ribassista in atto, con un prezzo limitato ai 16400 punti, massimo a 16600 e minimo a 16133 circa.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Per le prossime sedute è facile quindi aspettarsi un aumento della volatilità solo alla rottura di uno dei livelli di cui sopra.

Al superamento di 16690 e 16730-16800 assisteremo ad una risalita, con primo ostacolo la media a 24 periodi settimanale poco sotto i 17mila punti e la chiusura del gap down a 17122 punti, con eventuale accelerazione a 17390 e soprattutto verso la media giornaliera a 200 periodi poco sopra i 17500 circa.

Viceversa attenzione alla perdita di 16350 e soprattutto 16130-15900 che potrebbe dare il via ad un ritorno dei venditori verso i minimi dell’anno tra 15500 e poco sopra i 15mila punti.

Venerdì scorso tra i bancari hanno perso terreno tra gli altri Unicredit e Intesa Sanpaolo. Quali indicazioni operative ci può fornire per questi due titoli?

Unicredit, dopo una profonda fase ribassista comune a tutto il settore bancario, ha toccato dei recenti minimi, dai quali sta effettuando un rimbalzo tecnico. Infatti sulla doppia tenuta di 1.70 euro è in fase di ripresa verso zona 2.41-2.18 circa, poco sotto importanti resistenze. Entrare con una quota sopra 2.24 euro, da accumulare a 2.12 e 2.08 euro, stop a 1.96 euro e profitto a 2.55-2.70 euro.

Intesa Sanpaolo dopo una importante inversione rialzista sino all'estate 2015 ha effettuato una profonda discesa, con recente tentativo di ripresa ancora in atto, seppur debole ed incerta. Sulla tenuta di 1.52 ha formato una base poco sopra 1.55 euro, con recente rimbalzo verso 2.20 circa e attuale nuova fase di attesa tra 1.86-2.04 euro, alle prese con la resistenza della media a 24 periodi giornaliera. Entrare con una quota sopra 2.05 euro, da accumulare a 2 e 1.98 con stop sotto 1.91 e profitto a 2.35-2.45 euro.

Prima del week-end Mediaset e FinecoBank sono state le due blue chips più penalizzate dalle vendite. Come valuta l’attuale impostazione di questi due titoli?

Mediaset, dopo un testa e spalla ribassista da manuale nel 2015, con mancato superamento di zona 4.90 euro, ha effettuato una profonda discesa, con rimbalzi limitati a massimi decrescenti e attuale movimento laterale. Infatti sul recente minimo relativo a 2.56 ha tentato una ripresa verso 2.95 frustrata dalla resistenza della media a 50 periodi giornaliera, con attuale lateralizzazione tra 2.85-2.70 circa. Entrare con una quota sopra 2.85 da accumulare a 2.75-2.67 euro, stop a 2.55 e profitto a 3.25-3.45 euro.

FinecoBank ha terminato una salita poderosa con una serie di massimi decrescenti che hanno indicato una possibile strada correttiva che si è attualizzata recentemente, con un tentativo di costituire una base di supporto, ancora in atto.

Infatti dopo il triplo massimo tra 7.85 e 7.60-7.49 circa ha effettuato una discesa verso i 5 euro, con attuale movimento laterale ribassista tra 5.35 e 5.05 circa, in attesa di sviluppi direzionali. Entrare con una quota sopra 5.25 da accumulare a 5.15 e 5.05 con stop sotto 4.90 e profitto a 6 e 6.30 euro.

ENI si è mantenuto a galla venerdì scorso, mentre non è riuscito a fare altrettanto Saipem che ha perso terreno. Valuterebbe un acquisto di questi due titoli sui livelli attuali?

Eni ha un andamento laterale di medio lungo periodo, ampio e ottimale per i trader, molto meno per gli investitori accumulatori, recentemente in fase ribassista con attuale tentativo di rimbalzo. Il quadro generale ci dipinge infatti un titolo oscillante tra 12 e 18.70 euro, con false rotture prima rialzista a 20.40 circa nel 2014 e poi ribassista a 11 circa a febbraio 2016, con recente ripresina a 13.40 circa, ostacolata dalle medie giornaliere a 50 e 200 periodi. Entrare sopra 13.45 e 13.70 euro con una quota, accumulo a 13.05-12.85 euro, stop sotto 12.40-12.10 e profit tra 15.35 e 16.15 euro.

Saipem è passata da un solido rialzo super redditizio ad un crollo, anche con gap down percentualmente massacranti, con attuale lungo movimento laterale in attesa di una direzionalità. Dalla rottura di 0.86 nel 2015 abbiamo assistito ad un ulteriore profonda discesa che ha visto solo recentemente il formarsi di una base in area 0.2828-0.30 euro, con attuale fase di rimbalzo laterale tra 0.45 e 0.34 circa. Entrare con una piccola quota sopra 0.4020 euro, da accumulare a 0.3860 e 0.3750-0.3660 con stop sotto 0.34 euro e profit tra 0.46 e 0.485 euro.

In caso di recuperi del mercato, quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve? A quali consiglia di guardare ora?

Monitoriamo con attenzione: AZIMUT, LEONARDO-FINMECCANICA, UBI BANCA.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online