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Ftse Mib verso un rimbalzo a breve? I titoli buoni e cattivi

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a realizzata ad Eugenio Sartorelli, trader e socio ordinario Siat, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Cosa pensa dell’attuale crollo della lira turca e quali possibili evoluzioni potrà avere?

Credo che fare studi sul cambio euro/lira turca o sulla Borsa di Istanbul possa dare pochi spunti sulle possibili evoluzioni di questa vicenda. La questione ha profonde radici economiche.
La Turchia ha un debito/Pil di poco inferiore al 30%, sceso negli ultimi anni, ha inoltre una disoccupazione sotto il 10%, un Pil che è cresciuto di oltre il 7% negli ultimi 2 anni ed una serie di indicatori economici positivi.

Ci sono però dei chiari punti deboli che possiamo riassumere in una elevata inflazione con tassi non adeguati, un debito privato molto alto, una bilancia dei pagamenti negativa da molti anni e un Governo eccessivamente accentratore e dirigista.

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Penso che tutta la fase di tensione potrebbe rientrare rapidamente perlomeno con un innalzamento dei tassi da parte della Banca Centrale Turca. Sarebbe un primo segnale di apertura da parte del Governo e della volontà di voler affrontare dei nodi spinosi nell'economia del Paese.

Piazza Affari sta vivendo un mese di agosto difficile, con il Ftse Mib su nuovi minimi dell'anno per via dei timori legati alla crisi turca. Come valuta l'attuale situazione del nostro mercato e cosa si aspetta nel breve?

Dal punto di vista ciclico vi sono discrete prospettive di rimbalzo nei prossimi giorni per il Ftse Mib. Ricordo sempre che le forme cicliche sono strutture probabilistiche che si basano sullo studio di forme similari prezzi/tempi nel passato.

Dando uno sguardo al mercato delle opzioni per ora non si vedono grandi possibilità di forti discese sotto 21.000 punti, mentre si vedono maggiori possibilità di rimbalzi. Pertanto questi 2 tipi di analisi ben differenti hanno una convergenza di opinioni.

Tra i bancari Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) continua a scivolare verso il basso per via della sua esposizione alla Turchia, ma le vendite non stanno risparmiando Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) . Qual è la sua view su questi due titoli?

Unicredit è un titolo interessante ed eccessivamente penalizzato, vista la sua esposizione non elevata versa la Turchia (che non è uno Stato in fallimento e con un debito/Pil intorno al 30%).

Pertanto il titolo potrebbe essere un buon acquisto sulla debolezza in area 12-12,5 euro, tenendo presente che tra 12,5 e 13,5 euro vi è un ritracciamento di Fibonacci del rialzo partito dai minimi del luglio 2016.
Anche il mercato delle opzioni non vede negatività su questo titolo.

Intesa Sanpaolo, pur non avendo implicazioni dirette verso la Turchia come Unicredit, tecnicamente è messa meno bene, ed anche il mercato delle opzioni ha un sentiment leggermente negativo per questo titolo.
In caso di discese verso i 2 euro Intesa Sanpaolo potrebbe offrire una buona opportunità di acquisto sulla debolezza.

Il vero rischio per i bancari italiani è rappresentato dalle intenzioni del Governo, ancora piuttosto oscure, sulla questione del deficit pubblico, cosa che sta avendo un effetto negativo sullo spread.

Sappiamo che sullo spread italiano pesa anche la situazione della Turchia, per via dei timori di contagio ad altre economie deboli, ma francamente mi sembra poco sensato l’effetto sull’Italia.

Unipol (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) e UnipolSai (Amsterdam: UQ8.AS - notizie) stanno catalizzando gli acquisti sulla scia dei buoni risultati trimestrali diffusi dai due gruppi. Cosa può dirci di questi due titoli?

Tra i due titoli da lei indicati direi che soprattutto Unipol è impostato tecnicamente bene, con una forza relativa in decisa crescita rispetto all’indice Ftse Mib e con un rialzo negli ultimi 2 giorni accompagnato da ottimi volumi.
Si potrebbe entrare sulla forza oltre i 3,62 euro, con stop-loss sotto 3,45 euro e take profit almeno a 3,8 euro, ma anche oltre.

Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) ha già recuperato dai minimi di inizio mese, mentre non è riuscito a fare altrettanto Fca. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Ferrari è un titolo tecnicamente in attesa, direi di ulteriori compratori. Attualmente non è un titolo particolarmente interessante dal punto di vista tecnico.

Fca deve ancora digerire le note vicende legate alla nuova dirigenza ed inoltre la questione dazi è ancora aperta. Tutte queste incertezze si vedono graficamente ed anche il mercato delle opzioni per ora non vede positivamente questo titolo.

Fca potrebbe rimanere in sofferenza e magari scendere verso i 12,5 euro e in seguito si valuterà se vi saranno o meno segnali di acquisto.

Cosa ci dice la lettura del sentiment legato alla volatilità dei mercati?

La volatilità implicita per l’Europa (Vstoxx) è decisamente salita dal 10 agosto, con valori che sono passati dal 12,5% ad oltre il 16%. Sono chiari segnali di tensione che sarebbero preoccupanti solo se si raggiungesse la soglia del 20%.

L’analogo dato per il Ftse Mib è su valori ben più elevati (oltre il 21%) in coerenza con una situazione italiana più preoccupante. Per quanto riguarda gli Usa, il Vix ha avuto una salita ben più contenuta.

Vi è però un altro indicatore legato alle opzioni che è lo Skew Index, basato sui differenziali di volatilità. Ebbene, attualmente è su massimi elevati e ciò segnala che i grandi gestori Usa stanno coprendo i loro portafogli azionari mediante l’acquisto di put.

Evidentemente pensano che vi siano timori di correzioni che sui normali grafici degli indici Usa per ora non si vedono.

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