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A fuoco la cornice di legno del Mediterraneo. E gli incendi diventano problema politico

Smoke rises as ground and aerial extinguishing operations after forest fire broke out in Milas district of Mugla  (Photo: Anadolu Agency via Getty Images)
Smoke rises as ground and aerial extinguishing operations after forest fire broke out in Milas district of Mugla (Photo: Anadolu Agency via Getty Images)

Gli incendi che da giorni devastano intere regioni del Mediterraneo – dall’Italia alla Turchia, passando per la Grecia – assumono sempre più una dimensione politica e geopolitica. Di fronte a una devastazione che non ha precedenti, governi e amministrazioni locali si ritrovano a rincorrere la potenza di un fuoco alimentato dal cambiamento climatico e dalla cattiva gestione delle aree boschive. Con conseguenze drammatiche per gli esseri umani e gli ecosistemi, la cui fragilità è sotto gli occhi di tutti, in centinaia di migliaia di ettari ridotti in cenere. Nessun Paese si è fatto trovare pronto ad affrontare una crisi che gli esperti prevedevano da tempo, ma alcuni ancor meno di altri: un’accusa che sta colpendo in particolar modo il governo di Recep Tayyip Erdoğan.

A picture taken on August 3, 2021 shows flames rising from a fire spreading in the Aegean coast city of Oren, near Milas (Photo: STR via Getty Images)
A picture taken on August 3, 2021 shows flames rising from a fire spreading in the Aegean coast city of Oren, near Milas (Photo: STR via Getty Images)

Otto persone, tra cui due vigili del fuoco, sono morte negli incendi che hanno inghiottito gran parte della costa mediterranea della Turchia dalla scorsa settimana fino ad oggi, distruggendo vaste aree di foreste di pini e terreni agricoli. Roghi di una violenza mai vista hanno costretto decine di migliaia di persone alla fuga, lasciando una scia di danni che rischia di soffocare un’economia già in affanno.

(Photo: Anadolu Agency via Getty Images)
(Photo: Anadolu Agency via Getty Images)

Ankara sta affrontando accuse di cattiva gestione e impreparazione, dopo aver ammesso che il Paese non ha aerei antincendio utili. “Viviamo all’inferno e non siamo sicuri di cosa fare”, ha ammesso Ahmet Aras, sindaco di Bodrum, località turistica della costa duramente colpita dagli incendi. ”È impossibile intervenire da terra... Qui può esserci solo un intervento aereo, ma ora è troppo tardi”. Secondo quanto riporta il Guardian, aerei lancia-acqua provenienti da Ucraina, Russia, Azerbaigian e Iran sono venuti in soccorso della Turchia e, mentre Ankara inizialmente sembrava non voler accettare l’assistenza delle nazioni occidentali, lunedì l’UE ha schierato soldati e diversi aerei per aiutare. Martedì, dopo le pressioni sui social media, anche le forze dell’ordine hanno finalmente iniziato a usare i cannoni ad acqua – più spesso utilizzati nel Paese sempre più autoritario per sedare le proteste pacifiche – per spegnere gli incendi. Nel frattempo, la gente del posto ha riempito d’acqua di tutto, dai secchi domestici alle betoniere, per cercare di contrastare le fiamme da sola.

Fire crews, helped by inhabitants, work to put out a fire spreading in the Aegean coast city of Oren, near Milas, in the holiday region of Mugla on August 3, 2021 (Photo: STR via Getty Images)
Fire crews, helped by inhabitants, work to put out a fire spreading in the Aegean coast city of Oren, near Milas, in the holiday region of Mugla on August 3, 2021 (Photo: STR via Getty Images)

Kemal Kilicdaroglu, il leader del principale partito di opposizione turco, ha accusato Erdoğan di non avere un “piano generale” contro gli incendi boschivi e di ignorare gli avvertimenti sul riscaldamento globale. “Dobbiamo iniziare subito a preparare il nostro Paese alle nuove crisi climatiche. La Turchia è nel bel mezzo di una crisi climatica e idrica”, ha affermato. Lo stesso Erdoğan – ricorda l’Associated Press - è stato accusato di insensibilità per aver lanciato bustine di tè ai residenti dall’autobus, durante una visita nel fine settimana agli sfollati di Marmaris. Un funzionario locale dell’AKP, il partito di Erdoğan al governo, ha attirato su di sé l’ira degli abitanti affermando che i termini del prestito per la ricostruzione sarebbero stati così generosi da far desiderare a tutti che la propria casa fosse divorata dal fuoco.

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In un primo momento le autorità hanno provato a minimizzare la crisi, puntando il dito contro il partito militante dei lavoratori del Kurdistan e presunti giovani piromani. Ma gli esperti non hanno dubbi sulle responsabilità del governo, accusato di aver condotto per quasi due decenni una politica che ha contribuito alla diffusione incontrollata degli incendi. “Le foreste della Turchia non sono adeguatamente protette come ecosistemi e sono invece viste come terreni che generano reddito”, ha dichiarato al Guardian Erdoğan Atmış, esperto di politiche forestali. “A partire dal 2020, il 6% di tutti i terreni forestali non è più classificato come foreste, o è assegnato ad altri scopi come turismo, estrazione mineraria ed energia. Inoltre, a causa della crisi economica, il budget per la prevenzione degli incendi boschivi è stato ridotto e i dirigenti della Direzione generale delle foreste che sono effettivamente informati ed esperti in materia di lotta agli incendi sono stati rimossi dal loro lavoro e sostituiti con persone filo-governative”.

La situazione è rovente anche in Grecia, dove le autorità di Atene hanno chiesto ai cittadini di rimanere in casa, mentre gli incendi divampano a nord della città e l’aria è inquinata da una densa coltre di fumo e cenere. Al momento ci sono 500 pompieri, 5 aerei, 9 elicotteri, polizia ed esercito a combattere le fiamme che stanno distruggendo le foreste del monte Parnitha, non lontano dalla capitale, nella regione di Acharnes. Il divampare delle fiamme e la spessa coltre di fumo e cenere spinta dal vento hanno portato le autorità a chiedere agli abitanti della capitale di tenere le finestre chiuse e ridurre gli spostamenti al minimo.

ATHENS, GREECE - AUGUST 03:Local residents watch a wildfire in the area of Tatoi areia on August 3, 2021 in Athens, Greece (Photo: Milos Bicanski via Getty Images)
ATHENS, GREECE - AUGUST 03:Local residents watch a wildfire in the area of Tatoi areia on August 3, 2021 in Athens, Greece (Photo: Milos Bicanski via Getty Images)

Il sindaco di Acarne, Spyros Vrettos, ha parlato di una distruzione “incalcolabile”. “C’è cenere ovunque, è terribile. Decine di ettari di pineta sono stati rasi al suolo, decine di case sono state completamente distrutte”, ha aggiunto, affermando che l’amministrazione comunale inizierà oggi a fare il punto sui danni riportati.

Cipro ha inviato in Grecia questa mattina 20 vigili del fuoco, due camion dei pompieri e una squadra di Protezione civile completamente attrezzata di 20 persone in aiuto al Paese per gli incendi divampati ieri a nord di Atene. Rinforzi aerei antincendio sono in arrivo dalle capitali europee. Una diplomazia, quella dei Canadair, molto attiva nelle ultime settimane e destinata a diventare sempre più centrale per tutta l’area. Nei giorni scorsi anche l’Italia, che può contare un una quindicina di mezzi distribuiti in altrettante basi, ha avuto bisogno dell’intervento di Canadair da parte di altri Paesi europei. Gli incendi in Sardegna sono stati domati anche grazie all’arrivo di quattro mezzi antincendio da Francia e Grecia.

ORISTANO, ITALY - JULY 30: A canadair of the Fire Brigade at work to try to extinguish the last outbreaks in the areas of the province of Oristano severely affected by the vast fire on July 30, 2021 in Oristano, Italy. Sardinia government declared the state of emergency and deployed over 7,500 people and 20 aircrafts with the support of France and Greece. Current estimate of burned area is over 20,000 hectares and officials are still assessing the damage. (Photo by Emanuele Perrone/Getty Images) (Photo: Emanuele Perrone via Getty Images)

Il bilancio, per l’Italia, è pesantissimo: nell’estate 2021 i grandi incendi risultano triplicati (+203%), con danni per milioni di euro all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis rispetto alla media storica 2008-2020 in relazione ai violenti roghi che stanno devastando la Penisola dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, dalla Toscana alla Calabria fino alla Basilicata con decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea inceneriti dalle fiamme, animali morti, alberi carbonizzati, oliveti e pascoli distrutti e fiamme che arrivano a lambire le città. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale per la sicurezza delle popolazioni e per l’economia in un momento in cui - sottolinea Coldiretti - con l’avanzare della campagna vaccinale tutti gli sforzi sono concentrati sulla guerra al Covid e sulla ripresa economica con la stagione turistica in pieno svolgimento.

ORISTANO, ITALY - JULY 30: A canadair of the Fire Brigade at work to try to extinguish the last outbreaks in the areas of the province of Oristano severely affected by the vast fire on July 30, 2021 in Oristano, Italy. Sardinia government declared the state of emergency and deployed over 7,500 people and 20 aircrafts with the support of France and Greece. Current estimate of burned area is over 20,000 hectares and officials are still assessing the damage. (Photo by Emanuele Perrone/Getty Images) (Photo: Emanuele Perrone via Getty Images)

Proprio oggi l’Unione europea ha annunciato un’iniziativa per far fronte all’ondata di incendi in Italia, Grecia, Albania e Macedonia del Nord, con l’invio di aerei, elicotteri e vigili del fuoco. Lo ha reso noto lo stesso esecutivo comunitario in una nota. Due aerei Canadair, provenienti dalla Francia, sono stati spediti nelle zone colpite in Italia; due aerei antincendio da Cipro stanno fornendo supporto alla Grecia, dove c’è anche una squadra di pompieri per affiancare le operazioni a terra. Due elicotteri in Albania saranno inviati anche dalla Repubblica Ceca e dai Paesi Bassi e la Slovenia sta inviando una squadra di 45 vigili del fuoco in Macedonia del Nord.

Gli aiuti vengono mobilitati nell’ambito del meccanismo di Protezione civile dell’Ue e la Commissione copre almeno il 75% dei costi relativi al trasporto. “Lavoriamo 24 ore su 24 per inviare aiuti in un momento in cui gli incendi infuriano in Europa”, ha rimarcato il commissario UE per la gestione delle crisi Janez Lenarcic, ringraziando i Paesi che danno il contributo. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in un messaggio su Twitter, ha espresso “grande preoccupazione” per la situazione degli incendi nel Mediterraneo. “La solidarietà europea è al lavoro per combattere questi terribili incendi. Siamo con voi”. Dagli enti locali ai governi nazionali, passando per Bruxelles, si sta facendo strada l’idea che la cornice di fuoco attorno al Mediterraneo vada affrontata al di là dell’emergenza.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.