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Future sugli indici azionari statunitensi sotto pressione su dati economici cinese che mancano le previsioni

Venerdì, i principali indici azionari asiatici sono negoziati in ribasso dopo che la Cina ha rilasciato una serie di rapporti economici più deboli del previsto. Gli ultimi rapporti hanno mostrato che la seconda economia mondiale è sotto pressione sia sul fronte globale che su quello interno. La debolezza evidenzia anche l’impatto che la disputa commerciale con gli Stati Uniti sta avendo sull’economia e il fallimento degli sforzi programmati per stimolare l’economia.

Alle 04:37 GMT, l’indice Nikkei 225 in Giappone è negoziato a 21496,27, in ribasso del 319,92 o dell’1,47%. L’indice Hang Seng di Hong Kong è a 26159,81, in ribasso di 364,54 o -1,37%.

L’australiano S&P/ASX 200 è negoziato a 5616.80, in ribasso del 44,80 o -0,79%. L’indice cinese di Shanghai è a 2619,07, in ribasso del 14,98 o -0,57%.

Cina riporta dati che mancano le previsioni

La Cina ha riferito che la produzione industriale a novembre è cresciuta del 5,4% su base annua, al di sotto della previsione del 5,9%. Le vendite al dettaglio sono aumentate dell’8,1% il mese scorso, al di sotto dell’8,8% previsto. Quello è stato il ritmo più debole dal 2003.

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Altre segnalazioni mostrano che la gestione patrimoniale fissa è aumentata del 5,9% come atteso, leggermente al di sopra dell’aumento del 5,7% registrato lo scorso mese. Il tasso di disoccupazione è sceso leggermente al 5,8% dal 5,9%.

Mercati azionari statunitensi

Venerdì, i future sugli indici azionari statunitensi sono negoziati in ribasso, principalmente in reazione ai dati economici più deboli del previsto dalla Cina. I principali indici azionari del mercato finanziario hanno chiuso misti giovedì durante una sessione movimentata, in quanto gli investitori hanno digerito nuovi sviluppi nella controversia commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina.

Nel mercato finanziario, l’indice di riferimento S&P 500 si è attestato a 2655,50, in rialzo del 4,43 o dello 0,17%. Il chip blue Dow Jones Industrial Average ha chiuso a 24591,00, in rialzo del 63,73 o + 0,26% e il NASDAQ Composite basato sulla tecnologia ha chiuso a 7070,33, in ribasso del 27,98 o dello 0,38%.

I mercati sono stati supportati principalmente da alcuni eventi minori legati al commercio di questa settimana, tra cui l’abbassamento dei dazi della Cina sulle automobili statunitensi e un acquisto di almeno 500.000 tonnellate di soia americana. Inoltre, il presidente Trump ha offerto di intervenire nel caso del Dipartimento di Giustizia contro il CFO di Huawei Meng Wanzhou, se ciò aiutasse a smussare le relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.

In altre notizie, le azioni della General Electric sono aumentate di oltre il 7 percento dopo che l’analista di J.P. Morgan, Stephen Tusa, da lungo tempo orso della società, ha aggiornato GE. L’analista ha citato un “premio di rischio più equilibrato ai livelli attuali”.

Si prevede che i mercati statunitensi apriranno in ribasso a causa della debolezza della Cina, ma i prezzi potrebbero cambiare se i dati statunitensi fossero abbastanza forti da allentare le preoccupazioni su un indebolimento dell’economia globale. I rapporti più importanti sono le vendite al dettaglio negli Stati Uniti e le vendite al dettaglio core. Si prevede che arriveranno rispettivamente allo 0,1% e allo 0,2%.

L’utilizzo della capacità dovrebbe attestarsi al 78,6%. La produzione industriale è stimata in aumento dello 0,3%. Il PMI Flash manifatturiero dovrebbe entrare a 55,1. Il PMI dei servizi Flash dovrebbe rimanere invariato a 54,7.

This article was originally posted on FX Empire

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