G20, comunicato non solleciterà Federal Reserve Usa ad astenersi da rialzo tassi
ANKARA (Reuters) - La Federal Reserve è oggetto di crescente pressione da parte dei Paesi emergenti, che temono un'eccessiva accelerazione nei modi e tempi delle prossime previste strette sui tassi. La riunione dei ministri finanziari e dei banchieri centrali G20 che si apre oggi nella capitale turca, riferiscono delegati di diversi Paesi, non si rivolgerà però in maniera esplicita alla banca centrale Usa perché posticipi un intervento rialzista.
In un documento preparato appositamente per l'appuntamento del Gruppo dei Venti, il Fondo monetario internazionale fa riferimento a un aumento dei rischi per l'economia mondiale da mettere in relazione alla brusca frenata della congiuntura cinese e alla volatilità dei mercati.
Nonostante richieste in tal senso da parte di molti emergenti, il comunicato finale del G20 atteso domenica non farà esplicita menzione a Federal Reserve.
"Non si chiederà alla Fed di non agire" spiega a Reuters un delegato.
Nel corso della riunione, ministri e banchieri centrali cercheranno di capire meglio da Pechino come intenda reagire per far ripartire la seconda economia mondiale.
"Si porrà l'accento su come fare fronte all'instabilità e tornare alla crescita" dice il responsabile alle Finanze canadese Joe Oliver poco prima dell'apertura dei lavori.
Il comunicato G20 non dovrebbe però fare riferimento in maniera esplicita nemmeno alla Cina.