Gas, ecco come cambiano le fonti di approvvigionamento per l’Ue
Bruxelles, 18 lug. (askanews) - Fonti comunitarie a Bruxelles hanno quantificato in termini precisi, questo pomeriggio, la grande operazione di sostituzione del gas proveniente dalla Russia per l'approvvigionamento dei paesi Ue, a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina.
Nei primi sei mesi del 2022, le forniture di gas naturale liquefatto (Gnl) importato da paesi diversi dalla Russia sono aumentate di 21 bcm (miliardi di metri cubi, dall'inglese "billion cubic metres"), rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gas importato via gasdotti non provenienti dalla Russia è aumentato di 14 bcm. Si tratta, in questo caso, di gas proveniente dalla Norvegia, dal Mar Caspio, dal Regno Unito e dal Nord Africa.
Nello stesso periodo le importazioni di gas russo via gasdotti sono calate di 28 bcm, attestandosi a 45 bcm.
L'aumento delle forniture di Gnl è particolarmente importante per le importazioni dagli Usa, passate dai 22 bcm per tutto il 2021 a 30 bcm già nei primi sei mesi di quest'anno, ovvero il 46% circa del totale del Gnl importato nell'Ue.
Infine, le importazioni di gas via il "corridoio meridionale", che porta il gas dall'Azerbaigian in Grecia e Albania e poi, via il Tap, in Italia, dovrebbero aumentare da 8,1 bcm nel 2021 a 12 bcm entro la fine del 2022.