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Gazprom, esportazioni a Europa potrebbero scendere di un terzo in 2022 - analisti

Il logo Gazprom a San Pietroburgo

(Reuters) - Le esportazioni di gas da parte della russa Gazprom, controllata dal Cremlino, verso l'Europa potrebbero diminuire di circa un terzo quest'anno a causa della crisi in Ucraina, della concorrenza del gas naturale liquefatto e dei piani per passare ai pagamenti in rubli.

Lo hanno affermato gli analisti.

La Russia copre circa il 40% delle forniture di gas all'Europa, ma l'Occidente sta cercando di svincolarsi dai flussi di energia russi con sempre maggiore urgenza, da quando Mosca ha avviato quella che definisce "operazione militare speciale" in Ucraina il 24 febbraio scorso.

Inoltre, i piani volti a far pagare il gas in rubli ai Paesi "ostili" peggiorano le prospettive per le esportazioni di gas russo, secondo gli analisti, in quanto, per l'Europa, la mossa equivale a un "ricatto" che la Ue si è rifiutata di accettare quasi all'unanimità.

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Sergei Kapitonov, dell'Energy Centre della Skolkovo School of Management di Mosca, ha detto che le forniture di Gazprom all'Europa potrebbero diminuire di 40-45 miliardi di metri cubi quest'anno, dai circa 150 del 2021.

Sindre Knutsson, head of gas market research di Rystad Energy, ha affermato che i volumi dei gasdotti potrebbero diminuire ulteriormente, "a causa dell'intenzione degli acquirenti di diventare più indipendenti dalla Russia, o della stessa Russia che trattiene i volumi, per esempio a causa di un disaccordo sulla valuta con cui il gas dovrebbe essere pagato".

Knutsson non ha nemmeno escluso delle interruzioni alle forniture che passano per l'Ucraina, se il conflitto dovesse impedire alle attività del gasdotto di procedere in sicurezza.

Gazprom non ha rivelato le stime relative alle esportazioni di gas in Europa. L'azienda non ha risposto a una richiesta di commento.

(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Gianluca Semeraro)