Generali conferma target piano 2021 nonostante emergenza coronavirus
MILANO (Reuters) - Generali conferma i target del suo piano strategico al 2021 nonostante lo scenario più incerto e volatile prodotto dall'epidemia del coronavirus, dopo aver registrato nel 2019 un utile operativo record.
"I numeri che presentiamo oggi dimostrano che Generali è un gruppo solido e in grado di far fronte adeguatamente a questa difficile situazione", ha detto il Ceo Philippe Donnet in una media call, aggiungendo che "la priorità è quella di supportare, in questo momento più che mai, le nostre persone, i dipendenti e gli agenti, e i nostri clienti" e sottolineando l'impegno "nello sforzo collettivo di sostenere le comunità, specialmente le più colpite".
Confermati dunque gli obiettivi di crescita annua dell'eps del 6-8%, un Roe medio superiore all'11,5% e un payout tra il 55 e il 65%.
L'attuale situazione di mercato non cambia i piani nemmeno per ciò che riguarda l'interesse a operazioni disciplinate di M&A. "Ci possono essere opportunità anche in questi mercati", ha detto infatti il general manager Frederic de Courtois nella media call, ricordando che Generali ha una potenza di fuoco di 3-4 miliardi per acquisizioni.
A fine 2019 il Solvency ratio, che misura la solidità finanziaria della compagnia, è salito a 224% da 217% di fine 2018, ma a venerdì scorso era sceso intorno a 200% a causa della volatilità dei mercati ma anche per l'impatto della recente acquisizione della portoghese Tranquilidade, ha detto il Cfo Cristiano Borean.
Per ciò che riguarda i titoli di stato italiani in portafoglio, Generali deteneva 62,7 miliardi di Btp a fine 2019 e vede questo ammontare stabile.
L'utile operativo, dato a cui il mercato presta molta attenzione, si è attestato a 5,2 miliardi di euro (+6,9%), sostanzialmente in linea con le attese del mercato raccolte dalla compagnia.
L'utile netto si è attestato a 2,67 miliardi (+15,7%), comprendendo il contributo derivante da dismissioni di asset e spese one-off per 475 milioni. Al netto di queste poste straordinarie ammonta a 2,191 miliardi.
Crescono i premi lordi dei rami Danni (+3,9% a 21,5 miliardi) con un combined ratio a 92,6%, in calo di 0,4 punti percentuali, dato migliore tra i competitor, dice la compagnia.
La raccolta netta Vita è cresciuta a 13,6 miliardi (+19,6%) con riserve tecniche aumentate del 7,6% a 369,4 miliardi. I premi salgono del 4,5% a 48,3 miliardi.
Il Cda ha deliberato una proposta di dividendo di 0,96 euro per azione (+6,7% rispetto al 2018).