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Generali, Nagel: no steccati tra scelta interna ed esterna per nuovo Ceo

MILANO (Reuters) - Per la scelta del nuovo Ceo di Generali dopo l'addio di Mario Greco non devono esserci steccati tra una soluzione interna o esterna.

Lo ha detto Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca, primo azionista di Generali con il 13%, in un briefing sui conti del primo semestre di Piazzetta Cuccia.

"Bisogna adottare una linea di continuità. Dobbiamo auspicare che il board, a cui spetta il compito di selezionare il nuovo manager, scelga il migliore possibile e penso non si debba avere steccati tra scelta interna o esterna", ha spiegato Nagel sottolineando che l'importante è che sia una "scelta di lungo termine e di qualità".

Il nuovo Ceo, ha aggiunto, dovrà continuare "su una linea di continuità quindi migliorare le prospettive patrimoniali e finanziarie del gruppo con disciplina in un ambiente di regole e di mercato più complicate e la preoccupazione principale dovrà essere aumentare la redditività e i dividendi conservando una buona patrimonializzazione".

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Il banchiere ha poi ricordato che quattro anni fa proprio su sua iniziativa, poi condivisa con altri azionisti, fu cambiato il management di Generali con la scelta di Greco al posto di Giovanni Perissinotto.

"In tutti questi quattro anni non ci sono mai state differenze di vedute o confronti che non abbiano portato a condividere le decisioni del management e in questo spirito siamo arrivati ad auspicare, noi per primi ma insieme ad altri, il rinnovo dell'attuale management anche per il prossimo futuro", ha spiegato.

Tuttavia "quando si vuole rinnovare un contratto bisogna essere in due", ha aggiunto Nagel sottolineando che le motivazioni dell'addio di Greco, che dal 7 marzo sarà Ceo di Zurich Insurance, "non sono da cercarsi in cambiamenti di strategia o incomprensioni che non ci sono state e non ci sono state proposte operazioni di crescita".

"Greco ha un profilo più adatto per situazioni di turnaround che di crescita. Lo si evince dalle sue precedenti esperienze dove ha cambiato dopo pochi anni e spesso in polemica", ha poi detto Nagel in una dichiarazione resa dopo la presentazione dei conti.

Sulla cessione del 3% di Generali, il banchiere ha ricordato che Mediobanca dispone di assoluta flessibilità e non ha l'obbligo di farlo entro il 30 giugno, ribadendo che Piazzetta Cuccia terrà "nel lungo termine" la gran parte della partecipazione.

(Gianluca Semeraro)