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Geodas, il nuovo cervellone per la lotta all'evasione fiscale

Lotta all'evasione fiscale, la Guardia di Finanza si dota di una nuova arma per contrastare l'ostinato fenomeno. Dopo Serpico, Apple, Pandora e Radar, arriva Geodas, più comunemente noto come "Evasometro", un cervellone con cui le Fiamme gialle controlleranno in tutto lo Stivale il cosidetto "Tax Gap", ovvero il divario tra imposte dovute e quelle non pagate. Scopo finale: attuare un controllo più specifico e mirato nei confronti dell'evasione fiscale e stanare i probabili imbroglioni.

Geodas - acronimo di "Georeferenziazione dati statistici" - si distingue dagli altri software realizzati in passato (l'ultimo, Serpico, nel 2012 attingeva direttamente dall'Anagrafe Tributaria) per la sua capacità di misurare il gap tax assoluto e quello relativo. Una capacità che rende il lavoro di ricerca ancora più particolareggiato e circoscritto, perchè la differenza tra i due gap è sostanziale: il primo si riferisce all'ammontare complessivo dell'evasione, ma , come scrive Il Sole 24 Ore  "è un indicatore a cui manca un termine di paragone perché, per esempio, un'alta evasione in valore assoluto può essere dovuto anche al Pil molto più alto e alla struttura produttiva della regione (è il caso di alcune aree del Nord) o di fenomeni illeciti più articolati (centro-Sud, come Lazio e Campania)". Il secondo, invece, calcola le imposte evase rispetto a quelle effettivamente dovute, una misura che cresce notevolmente, stando ai dati, spostandosi verso Sud e nelle isole.
Il calcolo differente porta a diverse misure di contrasto da parte della Guardia di Finanza: una volta analizzati i dati, infatti, gli interventi saranno specifici e differenziati da regione a regione, agendo in maniera più serrata in quelle zone in cui l'illegalità fiscale è più elevata (alto tasso di tax gap relativo), con un incremento delle verifiche sul campo.

Un occhio vigile sul "nero" e sulle sue principali fonti di provenienza, quali le tasse, i giochi illegali e le frodi. Particolare attenzione, ad esempio, viene data  alla frode in agricoltura, valutando se c'è indebita percezione di finanziamenti pubblici. Il controllo avviene musurando la percentuale delle frodi scoperte sul numero di controlli: questo calcolo ha evidenziato la situazione critica di ben tre regioni italiane, come Lombardia, Lazio, Toscana e gran parte delle regioni meridionali.
Principale contributo al controllo incrociato lo dà l'Agenzia delle Entrate, ma non solo. Tra i tanti dati presi in esame, verranno monitorati anche l'andamento del Pil, il tasso di natalità e mortalità delle imprese nei diversi settori produttivi, il riciclaggio e la presenza di criminalità organizzata, agendo sempre in maniera localizzata e territoriale dove è più necessario.
Ad esempio, nel settore del gioco illegale, numerosi sono i controlli effettuati dal cervellone delle Fiamme Gialle, che è in grado di mettere a confronto e monitorare due realtà economicamente differenti - Emilia Romagna e  Calabria - e considerare il volume dei giochi e delle scommesse su quel territorio. In particolare, spiega ancora il Sole 24 Ore  "se si considerano Reggio Emilia e Parma si vede come nel primo caso il volume di giochi e scommesse nel 2013 è stato di quasi 736 milioni di euro mentre nella provincia emiliana è stato di poco superiore a 605 milioni di euro. Eppure a Parma il gettito spontaneo (sintomatico dell'economia legale) è stato ben sette volte più alto rispetto a Reggio Calabria".