Germania, inflazione potrebbe restare oltre 2% fino a metà 2022 - Bundesbank
FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione tedesca probabilmente accelererà rispetto ai già alti livelli attuali e resterà oltre il 2% fino a metà 2022, superando il target della Banca centrale europea per le 19 nazioni della zona euro.
È quanto emerge da un report mensile pubblicato dalla Bundesbank.
L'inflazione è avanzata quest'anno sulla scia di una serie di fattori straordinari - dall'aumento delle tasse ai blocchi nelle forniture e all'incremento dei prezzi delle commodity - alimentando un dibattito sulla necessità della politica monetaria attuale eccezionalmente accomodante, in particolare per gli economisti tedeschi, attenti all'inflazione e già poco fiduciosi nella politica monetaria della Bce.
"Tassi d'inflazione tra il 4% e il 5% sono possibili su una base temporanea, tra settembre e la fine dell'anno", si legge nel report di Bundesbank. "Di conseguenza, l'inflazione probabilmente rallenterà notevolmente all'inizio del 2022, pur restando oltre il 2% fino a metà anno".
Anche se la maggioranza degli economisti concorda che le elevate rilevazioni dei mesi scorsi sono temporanee, è emerso un dibattito su quanto queste straordinarie pressioni sui prezzi potranno tradursi in un'inflazione permanente, attraverso i cosiddetti "effetti secondari".
Anche la presidente della Bce Christine Lagarde ha sostenuto che "molte" delle cause dietro all'alta inflazione sono temporanee, indicando di prevedere a sua volta la persistenza di questi fattori anche dopo la pandemia.
Ciononostante, la Bce stima una debole crescita dei prezzi, inferiore al target del 2% per i prossimi anni.
I membri più conservatori dell'istituto centrale, invece, sostengono che il divario tra le attese sull'inflazione e il target della Bce al 2% sia alquanto ristretto, quindi è sufficiente che solo alcuni di questi effetti secondari si materializzino per spingere l'inflazione al rialzo.
Tuttavia, i conservatori sono ancora una minoranza nel consiglio esecutivo della Bce, quindi è probabile che la politica monetaria ultra-accomodante persisterà per i prossimi anni.
A marzo 2022 la Bce dovrebbe terminare il programma di stimolo d'emergenza e il dibattito nei prossimi mesi riguarderà la potenziale sostituzione del Pepp con altre misure di sostegno.
(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)