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Germania, la banconota da zero euro (che costa 2,50 euro)

La banconota è di colore viola, richiama quello del taglio da 500 euro. (Twitter)
La banconota è di colore viola, richiama quello del taglio da 500 euro. (Twitter)

Una banconota da 0 euro che, però, vale 2 euro e mezzo. E’ il nuovo taglio, autorizzato dalla Banca Centrale Europea, per omaggiare la città tedesca di Kiel. La banconota è di colore viola, richiama quello del taglio da 500 euro, anche questo destinato all’estinzione, e non ha alcun valore legale.

Il nuovo taglio, che si aggiunge a quelli da 5, 10, 20, 50 e 500 euro, rende omaggio alla città tedesca di Kiel, nel nord del paese. Emblematico il fatto che su un lato della banconota sia rappresentata la nave di Gorch Fock II, ospitata proprio in un museo della città, mentre sul lato opposto compaiono alcuni dei più importanti monumenti europei.

Anche se la banconota non ha alcun valore legale, è stata realizzata rispettando tutte le caratteristiche delle altre banconote europee, filigrana e ologrammi inclusi. I 5mila pezzi stampati finora sono stati venduti al prezzo di 2,50 euro ciascuno e sono letteralmente andati a ruba. Proprio per la grande richiesta si sta già pensando ad una seconda edizione.

Dal primo gennaio del 2018, intanto, scompariranno le monetine da 1 e 2 centesimi.
Dal primo gennaio del 2018, intanto, scompariranno le monetine da 1 e 2 centesimi.

Dal primo gennaio del 2018, intanto, scompariranno le monetine da 1 e 2 centesimi. Lo prevede un emendamento del Pd al decreto di correzione dei conti pubblici. La proposta di modifica della manovra, presentata in Commissione Bilancio della Camera, prevede che gli eventuali risparmi, che vengono quantificato in “almeno 20 milioni di euro ogni anni”, derivati dagli effetti della norma siano destinati al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.

Nella relazione che accompagna l’emendamento si spiega che “la quantità di monete che ciascuno Stato può coniare è approvata dalla Banca centrale europea” e che “spetta poi a ciascuno Stato provvedere al conio delle stesse”. I costi di fabbricazione di ciascuna moneta da un centesimo, si rileva, “ammontano a circa 4,5 centesimi di euro; quelli di ciascuna moneta da due centesimi a 5,2 centesimi di euro“.