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GIMBE: "Contagio Covid continua a correre, spie rosse al Centro-Sud"

(Photo by Stefano Montesi - Corbis/ Getty Images)
(Photo by Stefano Montesi - Corbis/ Getty Images)

Un ulteriore incremento nel trend dei casi nella settimana 23-29 settembre (12.114 nuovi positivi) rispetto a quella precedente (10.907), a fronte di un lieve aumento dei casi testati (394.396 contro 385.324). E' quanto rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE sull'emergenza coronavirus in Italia

Dal punto di vista epidemiologico crescono i casi attualmente positivi (50.630 vs 45.489) e, sul fronte degli ospedali, i pazienti ricoverati con sintomi (3.048 vs 2.604) e in terapia intensiva (271 vs 239). Aumentano anche i decessi (137 vs 105).

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"Nell'ultima settimana - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE - continua l'ascesa della curva dei nuovi casi, principalmente per l'incremento del rapporto positivi/casi testati, oltre che, in misura minore, dei casi testati. Si conferma inoltre la crescita costante dei pazienti ospedalizzati con sintomi e di quelli in terapia intensiva".

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Da metà luglio i nuovi casi settimanali sono aumentati da poco più di 1.400 ad oltre 12.000, con incremento del rapporto positivi/casi testati dallo 0,8% al 3,1%, mentre i casi attualmente positivi sono più che quadruplicati: da 12.482 a 50.630.

"L'aumento del rapporto positivi/casi testati - continua il presidente - se da un lato conferma una circolazione più sostenuta del virus, indipendentemente dal numero di tamponi effettuati, dall'altro lascia intravedere le prime criticità in alcune Regioni, rendendo indifferibile un potenziamento della capacità di testing".

In particolare, spiega la Fondazione GIMBE, nella settimana 23-29 settembre, a fronte di una media nazionale del 3,1%, svettano i valori di Liguria (6,4%) e Campania (5,4%).

Sul versante delle ospedalizzazioni, si registra un incremento dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva, che in poco più di 2 mesi sono aumentati rispettivamente da 732 a 3.048 e da 49 a 271.

"Se guardando al dato nazionale - puntualizza Cartabellotta - i numeri appaiono ancora bassi e non fanno registrare al momento particolari sovraccarichi dei servizi ospedalieri, iniziano ad emergere differenze regionali rilevanti". In particolare al 29 settembre ben 6 Regioni, quasi tutte del Centro-Sud, registrano tassi di ospedalizzazione per 100.000 abitanti superiori alla media nazionale di 5,5: Lazio (12,2), Liguria (10,6), Campania (7,8), Sardegna (7,4), Sicilia (6,2) e Puglia (5,6).

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"Ormai da oltre 9 settimane consecutive - conclude Cartabellotta - i numeri confermano la crescita costante della curva epidemica e delle ospedalizzazioni: in assenza di variabili che portino ad una flessione della curva, bisogna prendere atto che il progressivo incremento dei casi attualmente positivi inizia a determinare dapprima segni di sofferenza del sistema di tracciamento da parte dei servizi territoriali e poi di sovraccarico ospedaliero, in particolare nelle Regioni del Centro-Sud. Solo il potenziamento territoriale della gestione della pandemia permetterà di rallentare la risalita della curva epidemica: da un consistente rafforzamento del sistema di testing & tracing a misure adeguate di isolamento domiciliare per evitare contagi intra-familiari; da un'estensiva copertura della vaccinazione antinfluenzale (non solo delle categorie a rischio), al monitoraggio attivo dei pazienti in isolamento domiciliare".