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La giornata è iniziata con un tono poco convinto

Dopo la riscossa dei CPI di ieri (anche se il vero showdown è domani col dato US), il principale driver odierno sembra la risurrezione della riforma fiscale di Trump.

La giornata è iniziata con un tono poco convinto in Asia. Wall Street non è riuscita a toccare 2500 punti di S&P che sembravano ad un passo ieri sera. Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) ha lanciato effettivamente il nuovo Iphone X, ma contrariamente ai precedenti lanci, le consegne non sono previste prima di novembre, il che, insieme al fatto che il lancio ha offerto poche sorprese, ha messo sotto pressione il titolo in aftermarket e l’indotto, pesando su Hong Kong, Seul e Taiwan (Taiwan OTC: 6549.TWO - notizie) . Il Dollaro si è leggermente assestato e in generale il sentiment è sembrato prendersi una pausa dopo la forza dei giorni scorsi. Solo tokyo ha capitalizzato un po’ la debolezza dello yen ieri in giornata.

La seduta europea ha ereditato questo mood, ma gli indici si sono ripresi abbastanza rapidamente, trainati dal settore bancario che sembra aver ripreso vigore grazie al rimbalzo dei tassi, e in generale alle buone notizie macroeconomiche.

Dato l’incombere del CPI US domani e l’assenza di dati rilevanti oggi, gli asset europei hanno passato la mattina a consolidare i movimenti di ieri,lasciando poco da raccontare sulla price action.

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Il quadro è cambiato nel pomeriggio quando le news sul fronte fiscale US si sono fatte insistenti:

  • Ryan ha dichiarato che il 25 settembre verrà delineato lo schema della riforma fiscale, un inizio di processo che vede Casa Bianca, Camera e Senato tutti “dalla stressa parte” e che potrebbe ottenere voti anche dai Democratici.

  • Trump stasera avrebbe una cena con i leader democratici (Pelosi e Shumer) con all’ordine del giorno immigrazione, deadlines su debito e budget, e riforma fiscale bipartizan.

  • Il direttore del Budget Mulvaney ha confermato la data del 25 settembre e riferito che Trump gli avrebbe detto di essere quanto mai determinato ad abbassare la corporate tax al 15%.

Un po’ troppo materiale per ignorarlo come avvenuto con le altre sporadiche dichiarazioni degli ultimi tempi.

Tra l’altro, dopo recente accordo a sorpresa sul debt ceiling tra Trump e i Democratici, quest’ulteriore ipotesi di collaborazione viene guardata con minore scetticismo.

In generale l’impressione che si è avuta nelle ultime 48 ore è che, a un anno dalle midterm elections, la necessità per i Repubblicani di segnare qualche punto stia avendo la meglio sulle divergenze Casa Bianca – partito.

Comunque sia, sta di fatto che l’impatto delle news si è notato soprattutto sul mercato dei cambi, con il biglietto verde che ha improvvisamente accelerato su tutti i cross. Meno evidente l’effetto sui bonds che hanno visto i rendimenti salire marginalmente, e quasi nullo su Wall Street, che a 2 ore dalla chiusura oscilla in un range ristretto. D’altronde, l’azionario US, a differenza di tassi e divisa, ha sofferto ben poco dello scemare delle aspettative sul fronte fiscale. Solo le small caps ne hanno sofferto marcatamente, ed infatti si priprendono da alcuni giorni.

In ogni caso, la forza dell’impatto sui cambi delle news fiscali rispetto a bonds ed equity fa nascere il dubbio se siamo sul punto di vedere una sonora presa di beneficio sul trade dell’estate (il corto dollaro contro più o meno tutte le altre divise). In effetti il quadro è un po’ cambiato: le deadline su debito e budget sono state rinviate, assistiamo a un disgelo sul fronte fiscale, e, anche in assenza di un CPI forte, la FED può comunque annunciare, la prossima settimana l’inizio della riduzione del bilancio.

Sul fronte tecnico, il dollar index ha confermato la morning star dei giorni scorsi sul grafico giornaliero, e affronta la resistenza costituita dal minimo di inizio agosto (92.60).

Un dato forte domani potrebbe dargli lo spunto necessario, imponendo anche un repricing ai tassi US. In generale, qualunque tipo di sorpresa fornisca il CPI US domani (negativa o positiva) il tipo di reazione ci dirà se il quadro è effettivamente cambiato oppure si tratta solo di un effimera presa di beneficio come quelle che l’hanno preceduta.

Autore: Giuseppe Sersale Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online