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Giulia muore di anoressia a 17 anni. Il fratello: "Le fashion blogger diano l'esempio"

La storia di Giulia è quella di molte ragazze che soffrono di disturbi alimentari e muoiono perché affette da anoressia. La ragazzina era arrivata a pesare 26 chilogrammi. L’appello del fratello Tony: “Il mondo della moda e le fashion blogger diano l’esempio. Si è belle anche con qualche chilo in più”. Giulia Scaffidi è entrata in coma alle 5 del mattino. Sette ore dopo è morta. Avrebbe compiuto 18 anni tra un mese. Ecco il racconto dei familiari al Corriere della Sera.

Giulia Sognava una vita nel mondo della moda. Bella, un sorriso solare e una cascata di riccioli biondi. Ma un tarlo che la divorava dentro, quel sogno della perfezione fisica attraverso la magrezza che poi sarebbe sconfinato nell’anoressia.

E ancora:

Soffriva di anoressia da tre anni, negli ultimi mesi era arrivata a pesare 26 chili. «Ma lei si vedeva perfetta così: si truccava ogni giorno, usava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, dal suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto», racconta Tony, il fratello maggiore 37enne e un lavoro come art director e make-up artist nella moda, proprio quel mondo che Giulia cercava di raggiungere. Costringendosi prima a diete sempre più pesanti e «poi scivolando giorno dopo giorno nell’anoressia». Quattro anni fa era morto suo papà («Ma nonostante il dolore, non credo sia stata quella la causa della sua malattia», dice la signora Elena, la mamma). «Come mia sorella ne ho viste fin troppe — aggiunge il fratello —. Modelle che nella spasmodica ricerca della perfezione fisica vivono una vita di privazioni. Lavorano per ore e ore senza fermarsi mai: non mangiano nulla per tutto il giorno, nemmeno un caffè. Non so come possano reggere».

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.