Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.503,69
    +263,71 (+0,69%)
     
  • Nasdaq

    15.696,64
    +245,33 (+1,59%)
     
  • Nikkei 225

    37.552,16
    +113,55 (+0,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0705
    +0,0049 (+0,46%)
     
  • Bitcoin EUR

    61.905,87
    -190,80 (-0,31%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.427,04
    +12,28 (+0,87%)
     
  • HANG SENG

    16.828,93
    +317,24 (+1,92%)
     
  • S&P 500

    5.070,55
    +59,95 (+1,20%)
     

Gli iPhone sono meno sicuri di quanto crediamo

An Apple Store employee takes an iPhone product out of a drawer during the grand opening and media preview of the new Apple Carnegie Library store in Washington, U.S., May 9, 2019. REUTERS/Clodagh Kilcoyne
REUTERS/Clodagh Kilcoyne

Meno sicuri di quanto si pensava. Gli iPhone sono stati attaccati dagli hacker, per almeno due anni consecutivi, secondo quanto scoperto da Project Zero, un team di Google che si occupa di cyber sicurezza. I dispositivo della Apple con un sistema operativo iOS tra il 10 e il sono stati attaccati e questo ha permesso ad alcuni hacker sia di monitorare la posizione in tempo reale degli utenti, sia di avere accesso a tutto ciò che c’era all’interno dei loro smartphone: foto, messaggi, file e anche password.

Il più grande attacco di sempre

Secondo Motherboard, potrebbe trattarsi del più grande attacco contro gli iPhone di sempre. La scoperta risale all’inizio dell’anno ma è stata rivelata solo di recente al grande pubblico. I ricercatori hanno provveduto ad informare Apple che ha risolto il problema nel giro di cinque giorni. The Verge scrive sette. Tech Crunch fa notare che normalmente i ricercatori hanno 90 giorni a disposizione per risolvere il problema.

Le modalità dell’attacco

I ricercatori di Project Zero hanno scoperto che l’attacco iniziava quando i possessori degli iPhone si collegavano ad alcuni siti e non quando cliccavano su uno specifico link come avvenuto in passato. Non si sa quali siano questi siti. I ricercatori hanno fatto sapere solo che erano visitati da migliaia di utenti ogni settimana. Non appena qualcuno si collegava, un malware si installava in maniera automatica nel dispositivo e dava agli hacker un accesso di livello root che permetteva di avere accesso al dispositivo.

La durata dell’attacco

La notizia confortante è che l’attacco hacker, almeno in alcuni casi, potrebbe essere durato poco. I ricercatori hanno infatti scoperto che per liberarsi del malware bastava riavviare il dispositivo, e non accedere più a quel determinato sito.