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Gli indicatori di salute dell’azienda

Nella lezione relativa al prezzo dei titoli azionari, abbiamo accennato all’importanza di conoscere i valori fondamentali che identificano lo stato di salute di un’azienda. Vediamo in concreto di cosa si tratta e come possono incidere sull’andamento di Borsa.

Come leggere un bilancio
Il bilancio è una fotografia della situazione economia di un’azienda in un dato momento. Dunque si tratta di un punto di partenza imprescindibile per capire lo stato di salute e le prospettive future. Prendiamo in considerazione le voci più importanti, a cominciare dai ricavi, che esprimono la capacità di vendita di un’azienda. In teoria un aumento del fatturato sta a indicare un miglioramento della situazione, ma non è sempre così: ad esempio è possibile che i pezzi venduti siano aumentati in seguito alla scelta di ridurre il prezzo unitario, per cui a conti fatti di otterrà una contrazione dei margini.

Ebitda ed Ebita
Con grande attenzione è seguito anche l’Ebitda (acronimo di earning before interest, taxes, depreciation and amortization), che sta a indicare l’utile di un’azienda prima degli interessi, delle imposte e tasse, delle componenti straordinarie, delle svalutazioni e degli ammortamenti. In sostanza, questa voce indica la capacità dell’azienda di vendere i propri prodotti o servizi, a prescindere dalle politiche di bilancio.

Il terzo indicatore è l’Ebit, che differisce dal precedente per il fatto che sottrae all’utile aziendale solo interessi e tasse (in sostanza si tratta dell’utile operativo), senza quindi considerare le diverse possibili politiche di accantonamento. In sostanza, questa voce sta a indicare la capacità dell’azienda di vendere a un prezzo che consenta di coprire non solo i costi operativi sostenuti, ma anche il deprezzamento dei macchinari utilizzati e gli accontamenti per fronteggiare i rischi aziendali.

Altri indicatori dello stato di salute aziendale da monitorare solo l’utile netto (sottratti tutti i costi, gli ammortamenti e le imposte), il cash flow (vale a dire della capacità di generare flussi di cassa, utili a fronteggiare investimenti o fasi negative di mercato) e situazione debitoria (che sottrae spazi alla crescita futura tra somme da rimborsare e tassi di interesse da corrispondere). Così come è utile dare uno sguardo agli indicatori di mercato che possono influire sull’andamento societario, come i prezzi delle materie prime, i tassi di interesse e la situazione politica nei mercati in cui opera l’azienda.

Come scegliere i titoli su cui puntare

La ricerca del titolo sul quale investire non dovrebbe prendere in considerazione solo lo stato di salute attuale della società, ma anche le prospettive di rivalutazione futura. Fermo restando che non esistono indicatori incontrovertibili, qualche parametro di valutazione c’è.

A cominciare dai dividendi che costituiscono la quota di utili redistribuita ai soci: le aziende che distribuiscono cedole generose sono generalmente ben viste dai mercati, anche se l’analisi andrebbe fatta su un arco di tempo non limitato a un solo anno. Infatti, in questo caso un dividendo generoso potrebbe essere semplicemente frutto di una mancanza di vision su come investire le risorse, e non si tratterebbe di una buona notizia per la società. Ci sono investitori che puntano esclusivamente su aziende con un  dividend yeld (che esprime il rapporto tra il dividendo staccato da un’azione e il prezzo di mercato della stessa) elevata, dal 4% in su, ma soprattutto crescente nel tempo, a dimostrazione di una società in grado di creare sempre più valore e condividerlo con i soci.

Un indicatore seguito con grande attenzione è anche l’utile per azione (price earning in inglese), rapporto dato dall’ammontare degli utili netti di una società diviso il numero di azioni ordinarie esistenti. Il risultato misura la reddittività della società: se il rapporto esprime un valore contenuto rispetto a quello dei competitor, la società si presta a maggiori possibilità di rivalutazione. In caso contrario c’è il rischio di una sopravalutazione anche se occorre sempre ricordare che il prezzo non include solo le prospettive a breve termine, ma anche di medio periodo. Quindi, l'indicatore elevato può esprimere semplicemente una maggiore fiducia degli investitori sulle prospettive di crescita della società.
Infine va segnalato il Roe (return of equity), che misura il rapporto tra l'utile netto di una società e il suo patrimonio netto (capitale sociale più le varie riserve) a esprimere la capacità dell'impresa di far fruttare le risorse poste a sua disposizione dagli azionisti. Quindi più questo valore è alto, più la società appare redditizia.