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Gli unicorni arriveranno presto in borsa: il caso Snapchat

Li chiamano unicorni ovvero figure mitologiche. Sono società, come Snapchat o Spotify, del settore tecnologico, ancora più spesso del segmento che si rifà ad Internet, nate dal niente, e che grazie a una serie di finanziamenti da parte di privati sono riuscite ad arrivare a valutazioni ultramiliardarie.

Gli unicorni alla prova del mercato

Fino a quando la loro popolarità si è dovuta misurare a forza di download e di numeri di account registrati, le cose sono andate molto bene, ma presto potrebbero essere costrette a subire una prova più ardua, quella del mercato statunitense. Un sogno per molti, ma che per alcuni potrebbe trasformarsi in un incubo. Infatti molte sono cresciute grazie ai finanziamenti favoriti dalla stampa selvaggia di banconote fatta dalla Fed, con l'incognita di un valore reale che potrebbe essere di gran lunga inferiore a quello sulla carta. Il fatto che il debutto in Borsa abbia riguardato solo 16 di loro per questo 2016 fa riflettere gli analisti sulla possibile paura che molte hanno di affrontare un mercato che, non solo si dimostra molto più selettivo in conseguenza dl trauma passato negli anni scorsi con le dotcom, ma che attualmente è in piena volatilità: elezioni presidenziali e normalizzazione dei tassi statunitensi, Brexit e banche europee sono fattori già di per sé particolarmente destabilizzanti. Ma se questo è un fattore positivo che indica una sorta di “muro di ingresso”, a far riflettere è il numero di società che sono già entrate a nel novero dei cosidetti unicorni e che, insieme, sfiorano i 630 miliardi di dollari di valore ma solo qualche migliaio di utili. Volendo essere ottimisti.

Quale sarà l'arma vincente?

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Secondo gli osservatori potrebbe essere la più darwiniana delle caratteristiche e cioè la capacità di evolversi, la stessa che ha permesso a Snapchat di catturare i Milennials cioè i figli delal Generazione X. Tradotto in parole semplici i Millennials, detti anche Generazione Y sarebbero coloro che sono nati a cavallo tra i primi anni 80 e il 2000, figli di coloro che (Generazione X) avrebbero visto la luce tra il 1963 e il 1980 mentre la Generazione Z è quella fascia di popolazione nata tra la fine degli anni novanta e il 2010. In questo crogiolo di definizione socioantropologica, i social della categoria unicorni riescono ad entrare targettizzando perfettamente i propri utenti finali, uno sforzo che finora l'advertising non è riuscita a cogliere con i propri mezzi ed è per questo motivo, forse, che proprio Snapchat, e non Twitter (Francoforte: A1W6XZ - notizie) , sarà la prossima (si spera) gallina dalle uova d'oro con 150 milioni di utenti attivi ogni giorno e prospettive di ricavi per il 2017 che arrivano al miliardo di dollari. E una Ipo da 25 milairdi di dollari.

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