Goldman Sachs e altre banche prevedono rialzo tassi Bce più contenuto a maggio

(Reuters) - Goldman Sachs e altre due banche prevedono che la Banca centrale europea a maggio procederà a un rialzo dei tassi più contenuto, pari a un quarto di punto, in uno scenario di stress del settore bancario e di inflazione di fondo elevata.

Goldman in precedenza aveva stimato un rialzo di 50 punti base da parte della Bce a maggio. La previsione della banca di Wall Street sui tassi terminali è ora al 3,5%, meno del precedente 3,75%.

Ieri la Bce ha deciso di procedere con un rialzo di 50 punti base, portando il tasso sui depositi al 3%, nonostante le richieste di alcuni banchieri centrali di un aumento più contenuto a causa dell'incertezza del settore bancario.

Il crollo dei mercati globali innescato dal fallimento della Silicon Valley Bank e di Signature Bank, aggravato dai dubbi sul futuro della First Republic Bank e dell'istituto svizzero Credit Suisse, ha sollevato interrogativi sulla possibilità che le banche centrali moderino il ritmo dei rialzi dei tassi.

"Riteniamo che ulteriori rialzi dei tassi (da parte della Bce) siano probabili nonostante la volatilità dei mercati finanziari, perché il rischio di un grave contagio del settore bancario sembra ancora limitato e l'inflazione di base probabilmente rimarrà forte nei prossimi mesi", hanno detto gli economisti di Goldman Sachs, guidati da Sven Jari Stehn, in una nota del 16 marzo.

Hsbc ha detto di aver mantenuto le previsioni sul tasso terminale della Bce al 3,5%, ma ora si aspetta che la banca centrale effettui due aumenti di 25 punti base a maggio e giugno, rispetto alle precedenti aspettative di un rialzo di 50 punti base a maggio. Barclays è dello stesso parere.

Gli operatori vedono il tasso della Bce raggiungere un picco di circa il 3,23% entro settembre o ottobre.

JP Morgan, Deutsche Bank e la banca svedese Seb si aspettano che la Bce effettui un rialzo di 50 punti base a maggio, ma hanno avvertito dei rischi al ribasso sulle loro previsioni a causa dell'attuale volatilità dei mercati e di un'inflazione ancora superiore al target della banca centrale.

Ieri la Bce ha tagliato le proiezioni sull'inflazione al 5,3% per il 2023, ma i dati indicano ancora una crescita dei prezzi superiore all'obiettivo del 2%.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)