Google, utili record su aumento vendite inserzioni pubblicitarie

27 ott (Reuters) - Alphabet casa madre di Google, ha registrato vendite degli annunci pubblicitari superiori alle attese nel terzo trimestre, segno che l'attività sta reagendo bene alle nuove restrizioni sul tracciamento degli utenti di telefonia mobile e che lo shopping online è più in voga che mai all'avvicinarsi del periodo natalizio.

Attraverso il motore di ricerca, il servizio video YouTube e le partnership sul web, Google vende più pubblicità su internet di qualsiasi altra azienda. La domanda per i servizi del colosso tech è aumentata lo scorso anno quando la pandemia ha costretto le persone a passare più tempo online e il trend è stato mantenuto.

I ricavi pubblicitari di Google sono aumentati del 41% a 53,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Le vendite complessive di Alphabet sono balzate a 65,1 miliardi di dollari, superando la media delle stime degli analisti elaborata da Refinitiv, pari a 63,3 miliardi di dollari.

"Il passaggio dei consumatori al digitale è un dato di fatto e proseguirà anche se si inizia a vedere un ritorno nei negozi", ha detto Philipp Schindler, chief business officer di Google. "Il risultato di fondo è che le persone vogliono più scelta, vogliono più informazioni, più flessibilità e in tal senso non vediamo un'inversione di tendenza".

L'utile per il trimestre ammonta a 18,936 miliardi di dollari, o 27,99 dollari per azione, sopra le attese di 24,08 dollari per azione, e consente all'azienda di registrare il terzo trimestre consecutivo di utili record.

Gli utili di Alphabet sono soggetti ad ampie fluttuazioni perché le norme contabili richiedono alla società di misurare come utile anche i guadagni non realizzati da investimenti in startup.

Gli investitori si erano preparati a dati meno brillanti a causa di alcune difficoltà che si profilavano per le vendite di Google.

Si è diffusa tra i consumatori la preoccupazione relativa all'utilizzo dei comportamenti di navigazione per tracciarne un profilo e decidere di conseguenza gli annunci da proporre.

Di recente Apple, i cui iPhone rappresentano la metà degli smartphone negli Stati Uniti, ha fornito agli utenti un maggiore controllo per limitare il tracciamento. Il cambiamento ha portato i principali inserzionisti a ricalibrare la spesa, mossa che secondo le rivali di Google come Snapchat e Facebook ha avuto ripercussioni negative sulle vendite del terzo trimestre.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)