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Governo italiano non è coinvolto in ricorso UniCredit su Bce - fonte

Il logo di UniCredit in una sua filiale di Mosca

ROMA (Reuters) - Il governo Meloni non è coinvolto in alcun modo nel ricorso presentato da UniCredit alla Corte di Giustizia europea riguardo i termini fissati dalla Banca centrale europea (Bce) per la riduzione della presenza in Russia.

Lo ha riferito un'alta fonte governativa.

Nelle ultime settimane, le banche della zona euro ancora attive in Russia, a più di due anni dall'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, sono state sottoposte a crescenti pressioni da parte delle autorità di vigilanza del blocco e delle autorità statunitensi per i loro legami con il Paese.

A maggio, la responsabile delle autorità di vigilanza del settore bancario della zona euro, Claudia Buch, ha detto che la Bce ha chiesto alle banche con una significativa esposizione alla Russia di accelerare gli sforzi di derisking, definendo una chiara tabella di marcia per il ridimensionamento e l'uscita dal mercato russo.

Nello stesso mese, il governatore della Banca d'Italia e consigliere esecutivo della Bce, Fabio Panetta, ha esortato le banche italiane "a uscire" a causa dei rischi reputazionali.

UniCredit, che possiede la quindicesima banca russa per asset, ha chiesto la scorsa settimana alla Corte di Giustizia europea di annullare la decisione Bce, sollecitando la sospensione della stessa in attesa della sentenza.

Le decisioni della Corte richiedono in media circa 20 mesi, mentre la sentenza sulle richieste di sospensione dovrebbe richiedere alcune settimane.

La fonte governativa ha detto a Reuters che la banca è libera di fare ciò che ritiene più opportuno per proteggere i propri interessi, ma il governo non ha alcun ruolo nella questione. Ha poi aggiunto che UniCredit aveva informato il governo dei suoi piani.

UniCredit non ha commentato.

La settimana scorsa l'istituto di credito ha detto di nutrire dubbi sul fatto che le condizioni stabilite dalla Bce per ridurre la propria esposizione in Russia fossero coerenti con le leggi russe e con le sanzioni occidentali contro la Russia.

La banca ha detto di aver bisogno che il tribunale faccia chiarezza sulla questione prima di ottemperare alle richieste della Bce, perché c'era il rischio di "gravi conseguenze indesiderate" per la sua controllata russa e per il gruppo nel suo complesso.

Il leader di Forza Italia e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto la scorsa settimana di condividere la necessità di chiarezza, aggiungendo che decisioni affrettate su tali questioni rischiano solo di danneggiare le aziende italiane ed europee.

Nei mesi scorsi, Tajani ha presieduto delle riunioni sulle aziende italiane che operano in Russia, alle quali hanno partecipato i rappresentanti delle imprese che hanno interessi nel paese.

Con 56 filiali alla fine dello scorso anno e un personale a tempo pieno di circa 3.150 persone, Ao UniCredit è il quindicesimo istituto di credito russo per asset, secondo una classifica stilata da Interfax a partire da aprile 2024.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)