Grecia, creditori chiedono aumento Iva da 1% Pil, taglio pensioni di pari entità
ATENE (Reuters) - I creditori della Grecia hanno chiesto ad Atene di impegnarsi a vendere asset pubblici, a procedere con tagli delle pensioni e con l'impopolare riforma del lavoro, in una serie di richieste che vanno ben oltre le 'linee rosse' fissate dal governo ellenico.
E' quanto hanno riferito a Reuters fonti a conoscenza della proposta, che affidata a un documento di cinque pagine, e presentata al premier Alexis Tsipras ieri a Bruxelles, vede i rappresentanti di Ue e Fmi chiedere ad Atene di ridurre le spese per le pensioni dell'1% del Pil.
I creditori inoltre hanno chiesto alla Grecia di raccogliere altri 1,8 miliardi - ancora 1% del Pil - aumentando le aliquote Iva all'11 e al 23% per prodotti che vanno dai medicinali all'elettricità.
Ue e Fmi chiedono anche che Atene elimini le agevolazioni sulle pensioni minime, il cosiddetto 'Ekas', per risparmiare 800 milioni entro il 2016, in una richiesta che, se accettata, costringerebbe Tsipras a violare il poprio impegno a evitare altri tagli alle pensioni. La proposta inoltre contiene la richiesta di un aumento del contributo per la sanità da parte della popolazione.
Tra le altre richieste finalizzate a ricevere nuovi aiuti, la privatizzazione dell'operatore della rete elettrica Admie, del porto del Pireo e di Salonicco, dell'ex complesso aeroportuale di Hellenikon, di Hellenic Petroleum e dell'operatore di telecomunicazioni Ote.
Alcuni esponenti del partito di Tsipras si oppongono con forza alla privatizzazione di alcuni degli asset menzionati, come Asmie ed Hellenikon.