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Grecia rifiuta soldi di Gucci: più che la crisi potè l'orgoglio

La notizia non ha fatto in tempo ad essere annunciata che già è mistero sulla verità. Da un lato la Grecia che afferma di aver rifiutato 65 milioni di euro dalla casa di moda Gucci per sfilare sull'Acropoli, dall'altra l'azienda che smentisce la cifra ma non i contatti. Ad ogni modo, per Atene, si tratta comunque di una grande prova d'orgoglio.

La Storia

Da tempo, infatti, la Grecia è alle prese con la più grave crisi economica della sua storia, una crisi che ha obbligato a tagli drastici sulla spesa pubblica, a riforme drastiche sulle assunzioni e gli stipendi nella pubblica amministrazione oltre a dover confermare migliaia di licenziamenti, il tutto senza riuscire a risolvere in maniera definitiva il problema. Anzi, il debito viaggia ancora intorno al 179%, primo in Europa seguito a ruota da quello italiano, mentre secondo gli esperti di SocGen (Parigi: FR0000130809 - notizie) , la Grecia dele pagare ancora 8 miliardi di euro per bond in scadenza, il tutto proprio mentre il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente ricordato come i target imposti ad Atene e i parametri usati per prevedere i risultati teoricamente raggiungibili, siano assolutamente irrealistici. Partendo da questa constatazione, il FMI ha confermato che il debito di Atene, a meno di clamorosi tagli, non è gestibile né sul medio e tanto meno sul lungo periodo.

Il bisogno di soldi di Atene, con un Pil letteralmente gambizzato da un crollo del 25% dopo 7 anni di crisi, ha costretto anche il governo a dare vita ad una estesa opera di vendita di beni pubblici e privatizzazioni anche di infrastrutture importanti sia a livello di sicurezza nazionale che di potenziamento della crescita. Con grande felicità di Pechino che non ha perso tempo per accaparrarsi il 67% del Porto del Pireo.

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Toglietele tutto ma non l'Acropoli

Ma a quanto pare, anche per la nazione ellenica c'è un limite a tutto: la sfilata sull'Acropoli non s'ha da fare perché il valore dell'opera storica è incompatibile con un evento di questo tipo"

A deciderlo è stata la Commissione archeologica della Grecia (Kas) che ha rifiutato 15 minuti di sfilata, cosa che, invece, nel 1951 fu accettata per un'altra sfilata, quella di Dior. In realtà, stando a quello che la stampa greca riferisce, Gucci avrebbe offerto un milione per l'affitto dell'Acropoli e 55 per i diritti in esclusiva. Tutto questo, mentre Ted Malloch, prossimo ambasciatore Usa presso l'Unione Europea, già euroscettico di lunga data, non ha esitato ad affermare in un'intervista che non esclude che la nazione, lasciando spontaneamente l'Euro, potrebbe invece optare per l'adozione del dollaro. La sua view, dunque, non è per un SE ci sarà la Grexit ma solo per un COME dovrà essere gestita la questioen senza creare problemi e la destabilizzazione dei mercati.

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