Greggio apre il 2020 in rialzo su ottimismo commercio, tensioni Medio Oriente
(Reuters) - Le quotazioni del greggio inaugurano l'anno nuovo con il segno positivo, sostenute dai segnali di schiarite nei rapporti commerciali tra Usa e Cina che hanno alleviato i timori sulla domanda, e dalle crescenti tensioni in Medio Oriente.
Intorno alle 11,50, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 35 centesimi a 66,35 dollari al barile, mentre il greggio leggero Usa Wti aumenta di 19 centesimi a 61,25 dollari al barile.
Durante il fine settimana, Washington ha condotto un attacco missilistico in Iraq contro il gruppo paramiliare Katib Hezbollah sostenuto da Teheran. In risposta agli attacchi aerei, i manifestanti hanno preso d'assalto l'ambasciata americana a Baghdad, per poi ritirarsi dopo il dispiegamento di nuove truppe Usa.
"Al momento non vediamo alcuna minaccia alla fornitura di greggio in Iraq, tranne un leggero rallentamento nei primi mesi del 2020 in linea con gli accordi sui tagli dell'OPEC", si legge in una nota della società di consulenza JBC Energy.
"Tuttavia, le crescenti tensioni nella regione, che coinvolgono forze sostenute dall'Iran, possono introdurre un certo rischio geopolitico", continua JBC Energy.
A sostenere i prezzi del greggio è stato inoltre l'ottimismo che i colloqui commerciali tra le due maggiori economie al mondo sosterranno la domanda.
Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato martedì che la fase uno dell'accordo sui dazi con la Cina sarà firmata il 15 gennaio alla Casa Bianca.
Gennaio segna anche l'avvio di maggiori tagli alla produzione da parte dell'OPEC e dei suoi partner, compresa la Russia.
Il gruppo di paesi esportatori ha accettato di tagliare la produzione di ulteriori 500.000 barili al giorno (bpd) a partire dal primo gennaio, da sommarsi al taglio precedente di 1,2 milioni di bpd.
Saranno diffusi domani i dati ufficiali dell'Eia, con due giorni di ritardo per via delle vacanze di Capodanno.