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Greggio, Brent in calo dopo rally ieri, Venezuela chiede vertice con Russia

LONDRA (Reuters) - Le quotazioni dei prodotti petroliferi perdono terreno dopo il rimbalzo che ieri li ha portati ad allontarsi dai minimi da sei anni e mezzo.

L'oro nero, sostenuto dai segnali di forza dell'economia Usa e dal recupero dei mercati azionari, ieri ha messo a segno il balzo più ampio dal 2009.

E dopo otto settimane consecutive con il segno meno, i prezzi si avviano a chiudere la prima settimana in rialzo.

A contribuire a sostenere le quotazioni c'è la dichiarazione di force majeure da parte di Shell per quanto riguarda il complesso nigeriano di Bonny Light, a causa di una perdita e di un furto.

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I paesi produttori, intanto, si muovono per arginare la caduta dei prezzi. Secondo quanto scritto dal Wall Street Journal, il Venezuela ha contattato gli altri membri dell'Opec e spinge per un incontro con la Russia al fine di pianificare livelli di produzione che rilancino le quotazioni.

Attorno alle 10,45, il futures sulle consegne di Brent a settembre si attesta a 47,11 dollari il barile (-0,45 dollari), dopo aver oscillato fra 46,61 e 48,45 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa scende di 0,36 dollari, a 42,20 dollari il barile, dopo aver oscillato tra 41,78 e 43,46 dollari.

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