Greggio in calo, tagli su prezzi sauditi alimentano timori domanda
LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso, estendendo le perdite dopo che l'Arabia Saudita - il principale esportatore mondiale -ha tagliato i prezzi del greggio per l'Asia durante il fine settimana, mossa che riflette il fatto che i mercati globali sono ben forniti e timori per le prospettive della domanda.
Alle 11,55 circa, i futures sul Brent di novembre scambiano in ribasso di 46 centesimi, ovvero dello 0,63%, a 72,15 dollari al barile, mentre i contratti di ottobre del greggio Usa cedono 47 centesimi, o lo 0,66%, a 68,83 dollari al barile.
Entrambi i contratti sono scesi di oltre un dollaro negli scambi iniziali.
Il gigante petrolifero statale Saudi Aramco ha comunicato domenica in una nota ai clienti che ridurrà i prezzi di vendita ufficiali (Osp) di ottobre per tutti i tipi di greggio venduti in Asia, la sua più grande regione di acquisto, di almeno un dollaro al barile.
I tagli dei prezzi sono stati maggiori del previsto, secondo un sondaggio Reuters delle raffinerie asiatiche.
"Gli Osp per l'Asia sono ribassisti, segnalando una domanda più debole e un'offerta potenzialmente più elevata", ha detto l'analista di Energy Aspects, Virendra Chauhan.
Le forniture globali di petrolio stanno aumentando poiché i paesi Opec e i loro alleati, gruppo noto come Opec+, stanno aumentando la produzione di 400.000 barili al giorno ogni mese tra agosto e dicembre.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)