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Greggio, debole ma vicino a massimi due mesi su possibile estensione tagli Opec+

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio a Londra sono deboli ma si mantengono vicini ai massimi di due mesi e si preparano a chiudere la terza settimana consecutiva in rialzo, sostenuti dalle attese di un'estensione dei tagli alla produzione dei paesi OPEC+.

Tuttavia, i dubbi persistenti sui colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina continuano a limitare gli incrementi.

Verso le 11,55 i futures sul Brent cedono 10 centesimi a 63,87 dollari al barile mentre i futures sul greggio Usa perdono 24 centesimi e sono a 58,34 dollari al barile.

Ieri i prezzi hanno toccato il loro massimo da fine settembre dopo che Reuters ha riferito che l'Opec e la Russia probabilmente decideranno di estendere i tagli alla produzione di altri tre mesi fino a metà 2020 nel meeting del 5-6 dicembre.

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Il gruppo evidenzierà inoltre la necessità di un rispetto più rigoroso dei tagli da parte di alcuni membri come Iraq e Nigeria.

"Un approccio disciplinato dell'Iraq e della Nigeria dovrebbe ridurre di altri 300-400.000 barili al giorno il livello di produzione del gruppo, dando vita a un mercato equilibrato nella prima metà del 2020 e a un possibile deficit della fornitura nella seconda metà del 2020" ha detto l'agenzia di brokerage PVM.

L'attuale accordo prevede una riduzione della produzione di 1,2 milioni di barili al giorno fino alla fine di marzo.

La Cina ha invitato un'alta delegazione di negoziatori statunitensi per una nuova tornata di colloqui faccia a faccia a Pechino nel tentativo di raggiungere almeno un accordo su scala ridotta, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal citando fonti non identificate.

"Il fattore chiave per le prospettive sulla domanda di greggio è la trattativa commerciale attualmente in corso", ha dichiarato Michael McCarthy, chief market strategist di CMC Markets e Stockbroking a Sydney.