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Greggio, Opec+ fatica ad aumentare produzione per soddisfare domanda

Una miniatura di una pompa petrolifera davanti il logo dell'Opec

LONDRA (Reuters) - Ad agosto l'Opec e i Paesi alleati hanno avuto ancora una volta difficoltà a produrre petrolio a sufficienza per soddisfare la domanda globale in ripresa dalla pandemia di coronavirus, con potenziali nuove pressioni al rialzo sui prezzi della materia prima.

Diversi Paesi dell'Opec+ come Nigeria, Angola e Kazakistan hanno fatto fatica a incrementare la produzione negli ultimi mesi a causa di anni di investimenti insufficienti o degli importanti lavori di manutenzione rimandati a causa della pandemia di Covid-19.

I tentativi di imbrogliare e produrre al di sopra degli obiettivi hanno tradizionalmente rappresentato uno dei principali problemi dell'Opec, ma la situazione è cambiata negli ultimi anni poiché gli investimenti sono confluiti nel settore delle rinnovabili nell'ambito della transizione energetica.

Nonostante l'aumento delle rinnovabili il mondo continua a consumare quantità di greggio vicine a livelli record, esercitando ulteriori pressioni su Arabia Saudita e gli altri principali produttori Opec del Golfo affinché producano maggiori quantità di greggio nei prossimi anni.

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Due fonti dell'Opec+ hanno riferito a Reuters che la conformità dell'Opec+ con i tagli alla produzione di petrolio è salita al 116% nel mese di agosto. Le cifre, che non prendono in considerazione il Messico, si confrontano con il 109% di luglio e arrivano in un momento in cui il gruppo ha deciso di aumentare la produzione di 400.000 barili al giorno per i mesi di agosto e settembre.

L'incapacità di alcuni Paesi membri di aumentare la produzione ai livelli concordati suggerisce il possibile sviluppo di divari di fornitura, mentre il gruppo continua a incrementare la produzione ogni mese per neutralizzare il resto dei tagli record all'offerta operati nel 2020.

In questo modo i principali produttori come l'Arabia Saudita potrebbero doversi fare carico del peso maggiore se la domanda dovesse riprendersi davvero e superare i livelli pre-pandemia, cosa che secondo le previsioni potrebbe accadere già nel secondo trimestre del prossimo anno.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)