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Greggio poco mosso, calo scorte Usa placa timori per domanda

Una pompa petrolifera a Midland, in Texas

di Ahmad Ghaddar

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scambiano poco mossi dopo il balzo visto stamattina, all'indomani dei dati di settore che hanno mostrato un calo oltre le aspettative per le scorte di petrolio statunitense, anche se i crescenti contagi da Covid-19 limitano i guadagni.

Intorno alle 12,15 i futures sul Brent strappano 9 centesimi a 56,67 dollari il barile, dopo aver toccato i massimi di sessione a 57,42 dollari il barile, record dal 24 febbraio.

Il Brent punta ora a superare i 60 dollari il barile, un livello che non raggiunge da fine gennaio 2020.

I futures sul greggio Usa avanzano di 16 centesimi a 53,37, dopo aver toccato i massimi di seduta a 53,93 dollari il barile, ai massimi dal 20 febbraio.

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"Il sentiment ottimista tra gli investitori, unito ai segnali positivi sull'offerta e sulla domanda, sta... sostenendo (i prezzi)", scrive Commerzbank.

Le scorte statunitensi di greggio sono calate di 5,8 milioni di barili durante la scorsa settimana, a circa 484,5 milioni di barili, secondo i dati diffusi ieri sera dall'American Petroleum Institute. Gli analisti secondo un sondaggio Reuters stimavano una contrazione di 2,3 milioni di barili.

Secondo quanto riferito a Reuters da diverse raffinerie e fondi del settore, l'Arabia Saudita ha tagliato l'offerta di greggio per febbraio per almeno tre acquirenti asiatici, rispettando invece i requisiti di altri quattro acquirenti.

Vittime da Covid-19 in aumento in Europa e negli Stati Uniti e le nuove misure di contenimento altrove zavorrano i prezzi.

La Cina ha riportato il maggior aumento di casi di Covid-19 in oltre cinque mesi, nonostante il lockdown imposto per quattro città, l'aumento dei test e altre misure adottate per evitare un'altra ondata di contagi nella seconda economia mondiale.

(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Cristina Carlevaro)