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Greggio, prezzi in calo su possibile ritorno offerta Libia

Lo stabilimento petrolifero Zueitina a ovest di Benghazi, in Libia

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio perdono terreno a causa del crescente numero di nuovi casi di Covid-19 e del possibile ritorno della produzione di petrolio libico, ridotte drasticamente dall'inizio dell'anno.

Intorno alle 11,30 italiane, il contratto di settembre del Brent cede 60 centesimi, o l'1,43%, a 41,25 dollari il barile, pareggiando il guadagno di 92 centesimi visto lunedì. Il contratto di agosto, che scade nella sessione odierna, diminuisce di 50 centesimi a 41,21 dollari.

I futures sul greggio Usa scambiano in ribasso di 68 centesimi, o l'1,7%, a 39,02 dollari il barile.

"I tentativi di aumentare i prezzi sono limitati dai crescenti timori di una seconda ondata di coronavirus o dall'inabilità di contenere l'attuale epidemia", ha detto Tamas Varga di PVM.

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Continuano ad aumentare i casi di coronavirus negli stati Usa a Sud e a Sud-Ovest.

Gli investitori stanno osservando la possibile ripresa delle esportazioni del greggio della Libia, quasi completamente bloccate da gennaio, a causa della guerra civile nel paese.

"Se la produzione libica riprenderà, il lavoro dell'Opec+ sarà leggermente più difficile, considerando che la Libia produceva circa un milione di barili al giorno prima dei danni" ha detto Ing.

Occhi puntati anche sui dati sulla ripresa della domanda pubblicati domani dall'Api e dal governo statunitense.

Uno sondaggio preliminare Reuters mostra che gli analisti prevedono un calo nelle scorte di greggio statunitense, dopo i massimi storici visti la settimana scorsa, mentre le scorte di benzina dovrebbero diminuire per la terza settimana consecutiva.

Royal Dutch Shell, il più grande rivenditore di carburanti al mondo ha dichiarato di aspettarsi un calo del 40% nelle vendite di carburanti nel secondo trimestre dall'anno precedente a 4 milioni di barili al giorno.

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