Greggio, prezzi rimbalzano; crescenti tensioni geopolitiche alimentano timori offerta
LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio avanzano, recuperando alcune delle perdite del giorno precedente, con le crescenti tensioni nell'Europa orientale e in Medio Oriente che stanno alimentando i timori per possibili interruzioni dell'offerta in un mercato già in difficoltà.
Alle 11,25 circa, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 1,09 dollari, ovvero dell’1,25%, a 87,35 dollari al barile, dopo il calo dell'1,8% della sessione precedente. Il greggio Usa avanza di 96 centesimi, o dell’1,15%, a 84,27 dollari al barile, dopo aver perso ieri il 2,2%.
La Nato ha dichiarato ieri che sta predisponendo le sue truppe in Europa orientale e stanziando ulteriori navi e caccia, in quella che la Russia ha definito un'"isteria" occidentale in risposta all'accumulo di truppe russe al confine con l'Ucraina.
In Medio Oriente, il gruppo armato degli Houthi nello Yemen, allineato con l'Iran, ha lanciato ieri un attacco missilistico negli Emirati Arabi Uniti contro una base che ospita l'esercito americano, ma è stato intercettato dai missili terra-aria Patriot costruiti dagli Stati Uniti, hanno detto alcuni funzionari degli statunitensi ed emiratini.
Ad aggiungersi ai timori sull'offerta, l'Opec+, che raggruppa l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) con la Russia e altri produttori, sta lottando per raggiungere il suo obiettivo di aumento della produzione mensile di 400.000 barili al giorno (bpd).
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)