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Greggio, prezzi risalgono a 62 dollari al barile su speranze accordo Usa-Cina

Una raffineria a Denver, Colorado, davanti alle montagne rocciose

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio superano i 62 dollari al barile dopo che la Cina ha accennato a progressi verso il raggiungimento di un accordo commerciale con gli Usa, facendo aumentare le speranze che si possa porre fine alla lunga guerra dei dazi che pesa sulla crescita economica e sulla domanda di carburante.

Cina e Stati Uniti si sono accordati nelle ultime due settimane per ritirare gradualmente i dazi, ha detto oggi il ministro del commercio cinese, senza dare tuttavia una tempistica.

Intorno alle 11,20 italiane, i futures sul Brent guadagnano 79 centesimi a 62,53 dollari al barile, dopo aver perso 1 dollaro e 22 centesimi ieri. Il greggio leggero Usa avanza di 71 centesimi a 57,06 dollari al barile.

I commenti di Pechino sostengono il sentiment di mercato, che ieri ha risentito dei dati settimanali sulle scorte di greggio da cui è emerso un aumento di 7,9 milioni di barili, molto più di quanto si aspettassero gli analisti.

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Il segretario generale Opec Mohammad Barkindo ha detto questa settimana di essere più fiducioso riguardo all'outlook per il 2020 per via degli sviluppi sulle dispute commerciali, dando l'impressione di minimizzare la necessità di tagli più decisi alla produzione.

Incertezze sull'accordo commerciale potrebbero tuttavia riemergere, dicono gli analisti. Reuters ha scritto ieri che un vertice tra il presidente Usa Donald Trump ed il presidente cinese Xi Jinping per porre una firma sull'accordo potrebbe essere rimandato a dicembre, contribuendo ad un calo dei prezzi del petrolio.

"I dubbi per adesso non stanno diventando timori concreti" ha detto Craig Erlam, analista di Oanda, aggiungendo che "se tuttavia non si stabilirà a breve una data precisa questo scenario potrebbe realizzarsi".

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