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Greggio, in rialzo dopo pressioni Opec per rispettare tagli forniture

Una miniatura di una pompa petrolifera davanti al logo Opec

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio salgono per il quarto giorno consecutivo, con il greggio impostato per archiviare la settimana in rialzo di circa il 10%, dopo che l'Arabia saudita ha fatto pressione sui Paesi alleati affinché rispettino le quote di produzione e banche come Goldman Sachs hanno previsto un deficit di offerta.

Alle 10,45 i futures sul Brent guadagnano 13 centesimi a 43,43 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa sono in rialzo di 8 centesimi a 41,05 dollari al barile.

Entrambi i contratti sono impostati per registrare i guadagni settimanali più forti da inizio giugno, dopo che l'uragano Sally ha provocato un taglio alla produzione negli Stati Uniti e l'Opec e i suoi alleati hanno concordato nuove misure per fronteggiare la debolezza del mercato.

Goldman Sachs ha previsto che il mercato sarà in deficit di 3 milioni di barili al giorno entro il quarto semestre e ha ribadito l'obiettivo del Brent a 49 dollari entro la fine dell'anno e a 65 dollari entro il terzo trimestre del 2021.

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Anche la banca svizzera Ubs ha fatto riferimento alla possibilità di un deficit di offerta nel mercato del petrolio, stimando che il Brent salirà a 45 dollari al barile nel quarto trimestre e a 55 dollari entro metà 2021.

Nel frattempo, una tempesta tropicale nella zona occidentale del Golfo del Messico minaccia di trasformarsi in un uragano nei prossimi giorni, mettendo potenzialmente a rischio altri impianti petroliferi negli Stati Uniti.

L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e gli altri produttori dell'Opec+ stanno tagliando la produzione di 7,7 milioni di barili al giorno e il gruppo ha sottolineato nella riunione di ieri che prenderà provvedimenti nei confronti dei membri che non rispettano l'accordo.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)