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Greggio in rialzo, offerta contratta eclissa timori Covid-19 in Cina, recessione

Due pompe petrolifere a Ahmedabad, in India

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio guadagnano terreno data la contrazione dell'offerta a livello globale, che ha eclissato i timori per la domanda di carburante in seguito all'impatto di una possibile recessione e di nuove restrizioni contro il Covid-19 in Cina.

Intorno alle ore 10,55 italiane, i futures sul Brent guadagnano 96 centesimi, o lo 0,8%, a 123,23 dollari il barile, mentre i futures sul greggio Usa balzano di 93 centesimi, o dello 0,8%, a 121,86 dollari il barile.

La scarsità dell'offerta è stata aggravata dal calo delle esportazioni dalla Libia a causa di una crisi politica che ha colpito la produzione e i porti.

Altri produttori Opec+ faticano a raggiungere le loro quote di produzione e la Russia è alle prese con il divieto di esportazione del greggio a causa della guerra in Ucraina.

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UBS ha alzato le proprie previsioni per il prezzo del Brent a 130 dollari il barile entro la fine di settembre e a 125 dollari per i tre trimestri successivi, rispetto ai 115 dollari stimati in precedenza.

Il mercato attende oggi i dati settimanali Api sulle scorte statunitensi e i dati Eia previsti domani, per comprendere la gravità della carenza di greggio e carburante.

Sei analisti intervistati da Reuters prevedono che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 1,2 milioni di barili nella settimana fino al 3 giugno, stimando invece un aumento di circa 800.000 barili per le scorte di benzina, mentre le scorte di distillati dovrebbero essere invariate.

Sul fronte della domanda, l'ultimo focolaio di Covid-19 in Cina, riconducibile a un bar di Pechino, ha alimentato i timori per nuovi lockdown, poco dopo la revoca delle restrizioni nel Paese, a danno della potenziale ripresa della domanda di carburante.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)