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Greggio in rialzo oltre 42 dollari su perdite offerta, speranze stimolo Usa

Una strada a Cancun, in Messico, colpita dall'Uragano Delta, ora diretto verso il Golfo del Messico negli Stati Uniti

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio superano la soglia dei 42 dollari il barile, sostenuti dalla sospensione della produzione nel Golfo del Messico statunitense e dalla prospettiva di ulteriori perdite d'offerta in Norvegia, a cui si aggiungono le speranze per nuove misure di stimolo economico negli Stati Uniti.

Gli stabilimenti offshore nel Golfo del Messico sono stati evacuati, con l'arrivo dell'uragano Delta, che secondo le stime crescerà d'intensità, diventando un uragano di categoria 3. La sospensione della produzione giornaliera ammonta a quasi 1,5 milioni di barili.

Intorno alle 10,35 italiane, i futures sul Brent avanzano di 42 centesimi, o dell'1%, a 42,41 dollari il barile, dopo aver perso ieri l'1,6%. I futures sul greggio Usa guadagnano 35 centesimi, o lo 0,88%, a 40,30 dollari, dopo aver perso ieri l'1,8%.

"Se l'uragano Delta rimane debole, il rally del petrolio potrebbe terminare rapidamente", ha detto Jeffrey Halley, analista di OANDA.

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Il greggio guadagna terreno anche grazie alla prospettiva di ulteriori interruzioni di produzione nel Mare del Nord, a causa di uno sciopero dei lavoratori. Il campo petrolifero Johan Sverdrup, il più grande nel Mare del Nord, sospenderà la propria produzione, a meno che lo sciopero non terminerà entro il 14 ottobre.

Le interruzioni di produzione contrastano i timori sulla debole domanda, sui crescenti casi di coronavirus e sulle scorte statunitensi di greggio, riportate dall'Eia.

Il rinnovato ottimismo per nuove misure di sostegno economico negli Stati Uniti, contro l'impatto del coronavirus, hanno sostenuto il mercato.

Dopo aver terminato le trattative per un accordo di stimolo più ampio, il presidente Usa Donald Trump ha scritto su Twitter che il Congresso dovrebbe approvare sussidi per il settore aereo e per piccole attività, insieme misure di sostegno individuali.

L'Opec è ora alle prese con la crescente produzione di greggio in Libia, membro escluso dai tagli dell'offerta.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)