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Greggio, in rialzo su accordo Usa-Cina, previsioni Iea limitano guadagni

Panoramica di un impianto petrolifero a Donges, in Francia

LONDRA/TOKYO (Reuters) - Le quotazioni del greggio viaggiano in territorio positivo dopo l'attesa firma della 'fase uno' dell'accordo commerciale tra Usa e Cina, che dà un po' di sollievo ai mercati, sebbene i guadagni siano limitati dalle stime della International Energy Agency secondo cui la produzione di petrolio dovrebbe superare la domanda.

Intorno alle 11,15, il Brent guadagna 36 centesimi a 64,36 al barile, mentre il greggio Usa avanza di 22 centesimi a 58,03 dollari al barile.

In base alla cosiddetta 'fase uno' dell'intesa, che sancisce una tregua nella controversia commerciale tra le due maggiori economie al mondo, la Cina si impegna ad acquistare oltre 50 miliardi di dollari in più di petrolio, gas naturale liquefatto e altri prodotti energetici dagli Stati Uniti nell'arco di due anni.

Fonti commerciali e analisti sottolineano tuttavia che la Cina potrebbe incontrare difficoltà nel raggiungere l'obiettivo e che i guadagni del petrolio potrebbero essere limitati in vista dell'annuncio di maggiori dettagli su come gli impegni saranno rispettati.

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"L'intesa preliminare ha funzionato per il momento, ma possiamo essere certi che, quando inizieranno i colloqui sulla fase 2, assisteremo a ulteriori evoluzioni," osserva Tamas Varga, broker di PVM.

In una nota rassicurante per i mercati, l'Iea osserva che il forte aumento della produzione di petrolio da parte di paesi non Opec insieme ad abbondanti scorte globali aiuteranno il mercato a resistere a turbolenze politiche come ad esempio lo stallo tra Stati Uniti e Iran.

Secondo l'Iea inoltre la produzione dovrebbe superare la domanda di greggio dell'Opec, anche se i membri dell'organizzazione rispetteranno in pieno l'accordo con la Russia e altri alleati non-Opec per porre un freno alla produzione.

"A patto che le tensioni in Medio Oriente non si intensifichino e causino interruzioni della produzione, il Brent dovrebbe scendere verso la parte basse del range di 60–65 dollari al barile nel primo semestre del 2020, prima di recuperare e portarsi nella parte alta della forchetta nella seconda metà dell'anno", si legge in una nota di Ubs.

A offrire ulteriore supporto ai prezzi sono stati i dati Eia che hanno mostrato un calo delle scorte di greggio ben oltre le aspettative.

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