Greggio in rialzo su buoni dati Cina, Giappone, speranze per accordo Opec+
LONDRA (Reuters) - Il greggio è in rialzo oggi e recupera le perdite viste nella sessione precedente grazie ai nuovi dati che mostrano un rimbalzo economico in Cina e Giappone, rispettivamente la seconda e la terza più grande economia mondiale.
I dati di ottobre mostrano livelli record per le raffinerie cinesi in termini di greggio processato quotidianamente, anche se la domanda soffre a causa dei nuovi lockdown negli Stati Uniti e in Europa.
Intorno alle 11,25 italiane, i futures sul Brent scadenza gennaio avanzano di 72 centesimi, o dell'1,7%, a 43,50 dollari il barile, mentre quelli sul greggio Usa scadenza dicembre guadagna 81 centesimi a 40,94 dollari, in rialzo del 2%.
"Fondamentalmente, i dati cinesi danno sostegno affinché i prezzi del petrolio possano restare a questi livelli", ha detto Howie Lee, economista OCBC.
Entrambi i contratti hanno guadagnato oltre l'8% la settimana scorsa, sulle speranze per un vaccino contro il Covid-19 e per una produzione minore da parte dell'Opec+ anche nel 2021, a sostegno dei prezzi.
L'Opec+ ha tagliato l'offerta di circa 7,7 milioni di barili al giorno, con un tasso di conformità rilevato al 101% a ottobre, e intende aumentare la produzione di 2 milioni di barili al giorno, a partire da gennaio.
L'Opec+ terrà domani un meeting del comitato ministeriale, che potrebbe consigliare modifiche alle quote di produzione in occasione dell'assemblea plenaria prevista per il 30 novembre e l'1 dicembre.
"Non si può negare che il mercato del greggio è interamente nelle mani dell'Opec+", ha detto Bjarne Schieldrop, capo analista di commodity per SEB.
"L'organizzazione è l'unica ragione per cui i prezzi attuali non sono intorno a 20 dollari il barile. Perciò, il prossimo meeting il 30 novembre e l'1 dicembre è particolarmente importante".
Tuttavia, la rapida ripresa della produzione in Libia a oltre 1,2 milioni di barili al giorno ostacola i tagli dell'Opec+, mentre il calo del traffico in Europa e negli Stati Uniti ha ridotto le speranze di una ripresa della domanda di petrolio per quest'inverno.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com,+4858775278)