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Greggio in rialzo verso 85 dollari grazie a crescita domanda e ritardi offerta Opec

Piattaforme offshore nel Golfo del Messico vicino Port Fourchon, Louisiana

LONDRA (Reuters) - Il greggio in rialzo si avvicina agli 85 dollari a barile, non lontano dai massimi di diversi anni, supportato dai segnali che indicano che l'offerta dei paesi Opec e degli altri produttori non sarà sufficiente, vista la ripresa della domanda dopo la pandemia.

L'aumento della produzione Opec ad ottobre è stata inferiore rispetto a quanto previsto nel piano congiunto con gli alleati, secondo un sondaggio Reuters di ieri, a causa di interruzioni involontarie e della limitata capacità di alcuni produttori minori.

Alle 10,20 il Brent sale di 0,2% a 84,91 dollari a barile, mentre i futures sul greggio Usa guadagnano lo 0,2% a 84,19 dollari.

Il prezzo del Brent è aumentato di oltre il 60% nel 2021, toccando i massimo di tre anni a 86,70 dollari a barile la scorsa settimana, grazie alla ripresa della domanda e alla lenta rimozione dei tagli alla produzione dei paesi Opec+.

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L'Opec+, che aveva tagliato la produzione di 9,7 milioni di barili al giorno, circa il 10% della domanda quotidiana nel 2020, è rimasta fedele alla propria politica di graduali incrementi alla produzione di 400.000 barili al giorno, malgrado gli inviti di Usa e altri consumatori a fare di più.

Ci si attende che l'organizzazione faccia esattamente questo al prossimo meeting, in programma per giovedì.

A limitare i rialzi dei prezzi ci sono state le attese che le scorte di greggio Usa possano salire ulteriormente questa settimana. Gli analisti Reuters si attendono un incremento di 1,6 milioni di barili.

L'American Petroleum institute rilascerà il primo dei due report sulle scorte di questa settimana alle 21,30 di oggi.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)