Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.494,77
    +254,79 (+0,67%)
     
  • Nasdaq

    15.717,99
    +266,69 (+1,73%)
     
  • Nikkei 225

    37.552,16
    +113,55 (+0,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0709
    +0,0052 (+0,49%)
     
  • Bitcoin EUR

    62.378,92
    +249,14 (+0,40%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.436,73
    +21,97 (+1,55%)
     
  • HANG SENG

    16.828,93
    +317,24 (+1,92%)
     
  • S&P 500

    5.072,61
    +62,01 (+1,24%)
     

Greggio in ribasso, incertezza elezioni Usa domina mercati

Un giacimento petrolifero a Karnes County, in Texas, 18 maggio 2020

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso mentre il democratico Joe Biden si sta avvicinando alla Casa Bianca in una elezione presidenziale statunitense lunga e snervante, anche se rimangono dubbi su ulteriori ingenti stimoli per sostenere l'economia di fronte alla crisi del coronavirus.

Alle 11,00, i futures sul Brent perdono 11 centesimi, ovvero lo 0,27%, a 41,12 dollari al barile e il greggio Usa scambia in ribasso di 13 centesimi, o dello 0,33%, a 39,02 dollari. Entrambi i contratti hanno guadagnato circa il 4% ieri.

Biden ha predetto la sua vittoria su Donald Trump dopo essersi aggiudicato due stati americani chiave, mentre Trump ha denunciato una presunta frode, ha intentato cause legali e chiesto il riconteggio in un'aspra battaglia che non ha ancora un vincitore.

Secondo Bjornar Tonhaugen, responsabile dei mercati petroliferi di Rystad Energy, una prolungata battaglia giudiziaria sui risultati potrebbe causare ulteriore incertezza nel mercato, portando a nuovi sell-off per gli asset più rischiosi, compresi i futures sul petrolio.

L'attuale conteggio dei voti e le tendenze suggeriscono che i repubblicani manterranno il controllo del Senato degli Stati Uniti, mentre i democratici avranno una maggioranza ridotta alla Camera dei rappresentanti. Un Congresso diviso potrebbe ostacolare i piani di Biden sul cambiamento climatico, sullo stimolo economico e sull'allentamento delle sanzioni contro l'Iran, Paese produttore di petrolio.