Greggio stabile ma in calo settimanale, migliorano prospettive offerta

Serbatoi di stoccaggio del greggio presso la raffineria di Azzawiya, a Zawiyah, a ovest di Tripoli. · Reuters

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LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono rimasti stabili, ,a sono diretti verso un calo settimanale, mentre gli investitori valutano le aspettative di un aumento della produzione da parte della Libia e del più ampio gruppo Opec+ a fronte di nuovi stimoli della Cina, primo importatore al mondo.

Intorno alle ore 11,15 italiane, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 27 centesimi, o dello 0,4%, a 71,87 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate statunitense guadagnano 24 centesimi, pari allo 0,3%, a 67,91 dollari il barile.

Su base settimanale, il Brent cede quasi il 4%, mentre il WTI perde quasi il 6%.

La banca centrale cinese ha abbassato i tassi di interesse e ha immesso liquidità nel sistema bancario, con l'obiettivo di riportare la crescita economica verso l'obiettivo intorno al 5% fissato per quest'anno.

Altre misure fiscali dovrebbero essere annunciate prima delle festività cinesi che inizieranno l'1 ottobre, dopo che una riunione dei massimi dirigenti del Partito Comunista ha mostrato un maggiore senso di urgenza per i crescenti problemi economici.

Le fazioni rivali che si contendono il controllo della Banca centrale libica hanno firmato ieri un accordo per porre fine alla loro disputa, che ha visto le esportazioni di greggio scendere a 400.000 barili al giorno a settembre, da oltre 1 milione di barili ad agosto.

Separatamente, l'Opec+ procederà con i piani per aumentare la produzione di 180.000 barili al giorno per ogni mese a partire da dicembre.

In base a quanto riferito dal Financial Times, l'aumento previsto è dovuto alla decisione dell'Arabia Saudita di abbandonare l'obiettivo di un prezzo del petrolio di 100 dollari per guadagnare quote di mercato.

L'Arabia Saudita ha ripetutamente negato di avere come obiettivo un determinato prezzo del petrolio, e fonti del gruppo Opec+ hanno detto a Reuters che i piani di aumento della produzione a partire da dicembre non rappresentano un cambiamento importante rispetto alla politica esistente.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)