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Greggio vicino a 90 $ a barile su crollo riserve greggio Usa

Una pompa petrolifera a Midland, Texas

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo, supportati dai dati che mostrano un calo più ampio dl previsto delle scorte statunitensi di greggio, superando i timori legati ad una minore domanda da parte della Cina.

Alle 11,20 i futures del Brent sono in rialzo dello 0,45 %, a 88,76 dollari al barile, mentre i futures del greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) avanzano di 0,51%, a 81,35 dollari al barile.

I dati dell'American petroleum institute hanno mostrato che le scorte di greggio degli Stati Uniti sono calate di circa 4,8 milioni di barili la scorsa settimana, secondo fonti di mercato.

Gli analisti intervistati da Reuters si aspettavano in media un calo delle scorte di greggio di 1,1 milioni di barili.

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I dati sulle scorte statunitensi dell'Energy Information Administration (EIA) sono previsti per le 16,30 di oggi.

I prezzi del greggio hanno continuato a ricevere sostegno dalle dichiarazioni dei principali produttori petroliferi, come l'Arabia Saudita, secondo cui i membri dell'Opec+ non starebbero prendendo in considerazione un aumento della produzione di petrolio. La prossima riunione del gruppo di produttori petroliferi si terrà il 4 dicembre.

Ulteriore sostegno al mercato arriva dall'incertezza legata alla risposta di Mosca ai piani del G7 per un tetto ai prezzi del petrolio russo.

Nella giornata di ieri, un alto funzionario del Tesoro statunitense ha detto che il tetto massimo ai prezzi sarà annunciato a breve, aggiungendo che probabilmente sarà soggetto ad alcuni aggiustamenti ogni anno.

Questi fattori ribassisti hanno compensato i timori per la domanda in Cina, primo importatore globale di greggio, alle prese con una nuova impennata di casi di coronavirus.

Nella tarda serata di ieri, Shanghai, il maggiore centro finanziario cinese, ha inasprito le regole per l'ingresso in città, mentre Pechino ha chiuso parchi e musei.

Ad aggiungere pressione è arrivato anche l'outlook economico dell'Ocse, che prevede un rallentamento della crescita dell'economia globale nel 2023.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)