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Greggio vicino a massimi pluriennali su timori crisi energetica

Una miniatura di una pompa petrolifera davanti il logo dell'Opec

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono vicini agli 84 dollari al barile, vicini al massimo degli ultimi tre anni, sostenuti dal rimbalzo della domanda globale che sta contribuendo alla carenza di energia nelle grandi economie come la Cina.

Alle 10,50 circa, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 24 centesimi, ovvero dello 0,29%, a 83,89 dollari al barile, dopo aver raggiunto 84,60 dollari ieri, il livello più alto da ottobre 2018.

Il greggio Usa avanza di 17 centesimi, o dello 0,21%, a 80,69 dollari al barile, dopo aver toccato ieri gli 82,18 dollari, al massimo dalla fine del 2014.

Con la domanda in crescita mentre le economie si riprendono dai minimi della pandemia, l'Opec+, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e dei loro alleati, si sta attenendo ai piani per ripristinare gradualmente la produzione, piuttosto che aumentare rapidamente l'offerta.

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"L'Opec+ porterà avanti il suo approccio cauto all'offerta nel periodo di fine anno. In questo contesto, gli 'orsi' ribassisti del petrolio rimarranno in ibernazione", ha detto Stephen Brennock del broker petrolifero Pvm.

Jeffrey Halley, analista presso l'agenzia di brokeraggio Oanda, ha detto che la mancanza di un aumento significativo dei prezzi oggi potrebbe essere dovuta al fatto che il mercato sembra sovraccaricato sulla base di indicatori tecnici a breve termine come l'indice di forza relativa.

"Non mi sorprenderebbe minimamente, se questa settimana vedessimo un forte sell-off da 5 a 8 dollari al barile", ha detto.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)