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Grexit, Geuro e Drachmail: significato dei neologismi della crisi

Per essere sicuri di non affondare in questa tempesta finanziaria che sta attaccando l'Europa, è necessario conoscere il gergo del capitano. La crisi economica, infatti, ha portato alla nascita di nuove forme gergali, neologismi creati dai mercati finanziari, comprensibili solo da chi è all'interno del sistema. Ecco una breve rassegna dei lemmi più significativi. Ultimamente, il più in voga è sicuramente Grexit, una fusione sintattica tra "Greek" e "exit", utilizzata quando si parla di una possibile uscita di Atene dalla zona euro.

Una parola fresca di mercato è invece Geuro: coniata nelle ultime settimane dalla Deutsche Bank - più precisamente dal suo capo economista Thomas Mayer - indica una moneta parallela che sostituirebbe l’euro, per permettere alla Grecia di svalutare la sua moneta pur restando all’interno dell’eurozona. Un'alternativa alla Dracma dunque, da non confondere con la  Drachmail, termine coniato dal responsabile del desk economia del canale britannico Channel 4, Faisal Islam. Con questa si vuole indicare - secondo il quotidiano Wall Street Journal -  "l'uso consapevole di un'uscita disordinata della Grecia dall'euro come strumento di negoziato". E da non confondere nemmeno con Neuro, la moneta forte ipotizzata nel 2010 da Martin Taylor (ex amministratore delegato della Barclays) per l'Europa del nord in caso di una spaccatura della zona euro.

Infine, due termini che hanno in comune il prefisso "Merk": Merkhollande e Merkonti. Il primo - ancora in disuso - indicato per descrivere il nuovo rapporto tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il neo premier francese Francois Hollande, così come in passato veniva utilizzato Merkozy, quando c'era Nicolas Sarkozy. Il secondo, sempre secondo il Wall Street Journal, indicherebbe la nuova, futura alleanza nell'Europa centrale tra la Germania e l'Italia, piuttosto che Germania e Francia. Un'asse Roma-Berlino che ha bisogno di essere identificata in un'unica parola. Merkonti, appunto.

Un lessico utilizzato - specifica il quotidiano britannico - principalmente dalle banche e tra i giornalisti, molto ostico, ma necessario per snellire e velocizzarsi in un'epoca economica in cui ogni secondo è di fondamentale importanza.