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Guerra fra dollari in Oceania

La settimana che sta per finire è stata ricca di spunti sul mercato valutario, come ormai da abitudine visto l’attivismo frenetico delle banche centrali che continuano a sorprendere i mercati nel loro tentativo di risollevare le aspettative inflazionistiche.

Nella notte tra lunedì e martedì la Banca centrale australiana ha annunciato il taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base, portandoli all’1.75%, minimo storico. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) preoccupazioni della Reserve Bank of Australia riguardano soprattutto un possibile rallentamento del settore minerario dopo il boom degli anni scorsi e una rivalutazione della valuta non giustificata dai fondamentali. La reazione dei mercati all’annuncio è stata immediata e repentina, con il dollaro australiano che ha perso un punto percentuale rispetto al dollaro americano.

Fonte: Piattaforma NextGeneration di CMC Markets (Londra: CMCX.L - notizie) ; Maggio 2016

Ricordiamo che questa valuta è strettamente correlata all’andamento delle materie prime e in questa prima parte dell’anno il suo trend ha risentito positivamente del recupero del settore dopo i minimi toccati a gennaio. Come si può notare dal grafico l’intervento di lunedì ha fatto segnare una correzione rispetto al trend rialzista di questa prima parte di 2016 e il prezzo rimane stabilmente al di sopra della media mobile a 200 periodi.

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Una situazione del tutto analoga può essere riscontrata sul dollaro neozelandese che dal punto di vista tecnico si sta muovendo all’interno di un canale rialzista partito a fine gennaio. Molto interessante anche l’andamento della media mobile a 50 periodi (in verde) che sta seguendo da vicino il trend rialzista.

Un’eventuale rottura del canale e un incrocio ribassista della media mobile a 50 periodi potrebbe aprire scenari ribassisti. Decisiva sarà la giornata di venerdì 6 maggio con la pubblicazione dei dati mensili sulla disoccupazione americana che, se migliori delle attese, potrebbero dare nuovo vigore al biglietto verde e cambiare questo quadro tecnico.

Fonte: Piattaforma NextGeneration di CMC Markets; Maggio 2016

Un capitolo a parte merita la lira turca, che in questi giorni ha subito una forte svalutazione sulla scia delle possibili dimissioni del primo ministro Ahmet Davutoglu entrato in rotta di collisione con il presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdogan.

Di (KSE: 003160.KS - notizie) fatto il primo ministro è stato esautorato dalle sue funzioni esecutive e circolano anche i nomi dei possibili successori. Alla base del contrasto ci sono delle divergenze per quanto riguarda la politica estera e la gestione dei migranti che si sta trasformando in una vera e propria crisi di governo. In un quadro macroeconomico piuttosto incerto per il paese, questa instabilità politica ha portato ad una repentina svalutazione della lira turca che ha rotto il trading range in cui stava oscillando da qualche tempo. Nella giornata odierna si sta assistendo ad un recupero verso area 3.30 contro l’euro, ma in casi come questi è molto difficile fare previsioni dal momento che gli sviluppi sono legati a fattori politici più che a variabili economiche o tecniche. Se nei prossimi giorni la matassa non dovesse sbrogliarsi, è possibile attendersi un movimento verso area 3.50, al di sopra dei massimi di settembre.

Fonte: Piattaforma NextGeneration di CMC Markets; Maggio 2016

A cura di Giorgio Benetti, Analista di CMC Markets

Autore: CMC Markets Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online