Guerra Ucraina segna "fine della globalizzazione come la conosciamo" - Gentiloni
WASHINGTON (Reuters) - La guerra in Ucraina ha mostrato i limiti del decennale approccio tedesco, volto a cercare di cambiare la Russia attraverso gli scambi commerciali e segna la fine della globalizzazione come la abbiamo conosciuta finora, secondo il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni.
Parlando al Peterson Institute di Washington, Gentiloni ha detto che l'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio rimodellerà anche le alleanze globali e metterà ulteriormente a dura prova le catene di approvvigionamento globali, già fragili dopo due anni di pandemia.
"La nozione di 'Wandel durch Handel', ossia di portare il cambiamento attraverso il commercio, ha mostrato i suoi limiti", ha detto Gentiloni, riferendosi alla politica della Germania nei confronti degli stati dell'Europa orientale inaugurata nei primi anni '70. "Dobbiamo ripensare le nostre relazioni con i regimi autocratici e rafforzare i nostri legami con i partner che la pensano come noi", ha detto.
Per decenni la Germania ha avuto stretti legami economici con Mosca, rendendosi pesantemente dipendente dalla Russia per il gas, il petrolio e il carbone, politica che ora rende difficile per l'Europa svincolarsi dall'energia russa e di conseguenza anche smettere di finanziare indirettamente l'invasione russa dell'Ucraina.
"Questa crisi segnerà anche la fine della globalizzazione come l'abbiamo conosciuta e rimodellerà le alleanze globali", ha detto Gentiloni.
"La guerra e le sue conseguenze - comprese le successive serie di sanzioni che la Ue e gli Usa hanno imposto alla Russia - stanno esacerbando le pressioni sulle catene di approvvigionamento globale già in difficoltà", secondo Gentiloni.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)